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BELLADONNA

di Fabrizio CORTESI - Enciclopedia Italiana (1930)
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BELLADONNA (lat. scient. Atropa belladonna L.; fr. belladone; sp. belladona; ted. Tollkirsche; ingl. deadly nightshade)

Fabrizio CORTESI

Pianta della famiglia delle Solanacee, sottofamiglia Solanee. È un'erba vivace, con radice ramificata molle e carnosa, con rami aerei eretti (7-15 dm.), peloso-glutinosi allo stato giovanile, glabri in quello adulto; le foglie sono alterne, intiere, picciolate, con picciuolo alato e lembo ovale acuto od acuminato, penninervie, accompagnate generalmente da una foglia più piccola. I fiori sono solitarî, nascenti presso l'ascella fogliare, con peduncolo breve; la corolla è gamopetala, con lobi ottusi, di color porporino oscuro, salvo verso la base del tubo ove è sfumata di color giallo smorto; il frutto è una bacca accompagnata dal calice accresciuto, verde prima, poi rossa e a maturità neroviolacea. Ne esiste una varietà il cui frutto è giallo a maturità (var. lutea = Atropa lutea Doll.).

Vive in Europa e nell'Asia media ed occidentale, è stata introdotta anche nell'America settentrionale; in Italia si trova diffusa nei boschi ombrosi e nei cedui dei colli e dei monti nella penisola e nelle grandi isole: viene anche coltivata per le sue proprietà medicinali.

Di questa pianta si adoperano le radici e le foglie. Le radici, che non debbono avere più di due o tre anni di età (altrimenti sono legnose), sono molto ramificate, cespitose alla base, di color bruno chiaro all'esterno e bianco gialliccio all'interno, ricche di amido, friabili: si raccolgono durante la fioritura della pianta.

Le foglie sono lunghe 5-20 cm., larghe 3-10 cm., brevemente picciolate, pennatinervie, molli, di color verde scuro nella pagina superiore e verde chiaro nell'inferiore, con pochi e brevi peli sparsi; secche, viste con una lente, mostrano molti punti bianchi specialmente nella pagina inferiore, dovuti a cellule ripiene di granulazioni d'ossalato di calcio.

Si riteneva che tutte le parti della belladonna contenessero atropina, alcaloide velenosissimo: le ricerche più recenti hanno dimostrato che le foglie contengono iosciamina ed atropina, le radici giovani solo iosciamina e nelle adulte si trova alquanta atropina. Però col tempo la iosciamina si trasforma in atropina. Ad ogni modo è pianta assai velenosa, in ogni sua parte. Pur essendo spontanea nell'Europa meridionale ed essendo velenosissima, sembra che la belladonna fosse sconosciuta ai Greci ed ai Romani, o per lo meno non si riesce a identificarla nelle loro opere; nel Medioevo, insieme con la mandragora ed altre erbe, la troviamo usata dagli stregoni, dai maghi, dai preparatori di veleni. Nelle opere botaniche e mediche dei secoli XV e XVI troviamo disegni e descrizioni della pianta, spesso confusa con piante affini assai velenose. I Veneziani la indicavano col nome di herba bella donna, perché le dame italiane ne usavano l'acqua distillata come cosmetico; l'uso medicinale rimonta solo al sec. XVIII.

Vedi anche
atropina Alcaloide, C17H23NO3, estratto dalle radici di belladonna, dai semi dello stramonio e da altri vegetali (Scolopia iaponica, Hyosciamus niger ecc.). Non sempre preesiste come tale nel vegetale, ma si forma spesso durante l’estrazione dalla iosciamina che è un alcaloide isomero (levogiro) e che, per azione ... stupefacente Sostanza naturale o sintetica che, anche a piccole dosi, agisce modificando lo stato di coscienza e lo stato emotivo. Aspetti farmacologici Vengono genericamente considerate s. numerosissime sostanze eterogenee, quali l’oppio e i suoi derivati morfina ed eroina, la cocaina, la mescalina, la psilocibina, ... Solanacee Famiglia di piante erbacee o legnose Dicotiledoni, ordine Solanali, caratterizzate da fiori actinomorfi, pentameri, con ovario di 2 carpelli, obliqui rispetto alla linea mediana del fiore, contenenti numerosi ovuli. I fiori sono solitari o riuniti in cime, il frutto è una bacca o una capsula; hanno foglie ... scopolammina Alcaloide (chiamato anche ioscina), di formula C17H21NO4, contenuto nei semi di giusquiamo, nelle foglie di Duboisia, nelle radici di belladonna e in diverse Solanacee. Si ottiene dalle acque madri della preparazione della giusquiamina e dell’atropina. Liquido viscoso, otticamente attivo, dà vita a un ...
Tag
  • SOTTOFAMIGLIA
  • PICCIOLATE
  • MANDRAGORA
  • SOLANACEE
  • ALCALOIDE
Altri risultati per BELLADONNA
  • belladonna
    Dizionario di Medicina (2010)
    Nome it. di Atropa belladonna, della famiglia Solanacee, della quale in terapia si usavano le foglie e le radici delle piante in fiore, sotto forma di preparazioni farmaceutiche varie (soprattutto tintura), per le proprietà parasimpaticolitiche del suo più potente principio attivo, l’atropina (➔).
  • belladonna
    Enciclopedia on line
    Erba perenne (Atropa belladonna) della famiglia Solanacee. Ha radice carnosa, fusti eretti alti 1 m circa, ramificati in alto, foglie grandi, quelle dei rami accompagnate da un’altra foglia più piccola e da un fiore a corolla tubulosa, giallo-violacea alla base, violacea all’apice (fig. A). Il frutto ...
Vocabolario
belladònna
belladonna belladònna s. f. [grafia unita di bella donna; nel sign. 1, prob. dal gallico bladona, alterato per etimologia popolare]. – 1. Pianta erbacea perenne (Atropa belladonna), appartenente alla famiglia delle solanacee, con fusto...
bellafolina
bellafolina s. f. – Nome dato in commercio all’estratto integrale degli alcaloidi della belladonna.
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