BELLANO (A. T., 20-21)
Ridente località della provincia di Como, situata in bella posizione sulle sponde orientali del lago (omonimo, 204 m. s. m., si stende su un ampio delta alluvionale allo sbocco della valle della Pioverna (Valsassina). È centro industriale di notevole importanza con un cotonificio (Cantoni), setificio, fabbrica di chiodi e ferramenta. Il comune abbraccia appena kmq. 11,31, in gran parte (6,81) sterili. I vigneti intercalati alle scarse zone coltivate a cereali (kmq. 1,43) dànno vini pregiati. Caratteristiche di Bellano sono le strade strettissime nella parte addossata alla montagna, e il freddo vento invernale (detto bellanasco) che soffia dalla Valsassina. È patria di Tommaso Grossi e dell'erudito Sigismondo Boldoni. Gli abitanti del comune erano 3334 nel 1881, 3884 nel 1911, 3853 nel 1921. Di essi 1447 vivevano (1921) nel centro, gli altri in 9 frazioni (le principali sono: Ombriaco con 360 ab., Sezzeno con 222 e Bonzeno con 130).
L'orrido di Bellano è una profonda gola, rinserrata fra rupi altissime, che costituisce il fondo della valle della Pioverna fino quasi a Taceno.
La chiesa dei Ss. Nazaro e Celso, costruita nel 1348 da Giovanni da Campione, Antonio da Castellazzo e Cornelio da Osteno è stata malamente restaurata e ha perduto il suo carattere originario. Conserva tuttavia la bella facciata di marmi bianchi e neri e un gran rosone centrale.