Van Berkel, Ben
Architetto nederlandese, nato a Utrecht (Paesi Bassi) il 25 gennaio 1957. Ha studiato architettura presso la Rietveld Academie di Amsterdam e la Architectural Association di Londra, dove ha conseguito la laurea nel 1987, nel contesto del vivace panorama culturale della prestigiosa scuola londinese.
Nel 1988, ad Amsterdam, ha fondato insieme a C. Bos (n. 1959) lo studio Van Berkel & Bos che, a partire dal 1998, è stato denominato UN Studio (United Network) e si è caratterizzato come laboratorio interdisciplinare di idee tra urbanistica, architettura, filosofia, scienza, ingegneria, tecnocultura digitale, media, arte e design.
V. B. ha svolto anche l'attività di insegnante alla Columbia University di New York e alla Harvard University; dal 1996 al 1999 ha condotto il Diploma Unit 4, The Urban Studio, presso l'Architectural Association di Londra; ha tenuto inoltre delle lezioni nella Technische Universität di Graz, nella Princeton University e anche presso il Berlage Institute di Amsterdam. Nel 1997 è stato nominato membro onorario del Bund Deutscher Architekten (BDA).
Dalla sua fondazione lo studio ha elaborato numerosi progetti e realizzato molte opere di rinomanza internazionale, tra cui si ricordano: Villa Wilbrink ad Amersfoort (1992-1994); il ponte Erasmus sul fiume Mosa a Rotterdam (1990-1996), elegante struttura strallata, asimmetrica a unico pilone, dal vigoroso impatto visivo, diventata uno dei nuovi simboli urbani della città; il restauro e l'ampliamento del Rijksmuseum Twente a Enschede (1992-1996); l'allestimento del padiglione olandese alla Triennale di Milano (1996), che è costituito da una superficie continua avvolta su sé stessa; il museo Het Valkhof a Nijmegen (1995-1998), un involucro liscio, molto semplice, sensibile alle variazioni visive ambientali; il ponte e il centro di controllo a Purmerend (1995-1998); la celebre Moebius House (1993-1998) a Het Gooi nei pressi di Amsterdam, esito di un'originale ricerca sull'abitare, ricerca che supera l'approccio tipologico a favore di uno spazio-tempo ciclico aperto ispirato alla geometria topologica; il laboratorio NMR (Nuclear Magnetic Resonance) presso il campus dell'Università di Utrecht (1997-2000), la cui forma è disegnata dalle superfici che interpretano la proprietà dei flussi e dei campi magnetici; il Museo Mercedes Benz a Stoccarda (2001-2006); il Theatre Agora a Lelystad (2002-2007). Tra i progetti in corso di realizzazione si segnala: il Ponte Parodi a Genova, una interessante 'piazza sul Mediterraneo' situata nel porto della città, il cui completamento è previsto per il 2009.
Le teorie e le opere di V. B. - che traggono ispirazione da diverse esperienze come, per es., la musica, l'arte e pure l'ingegneria - esercitano un interessante ruolo nella cultura architettonica contemporanea, soprattutto nelle relazioni tra architettura e cultura digitale. Questi progetti si distinguono per essere riusciti a coniugare, tra ricerca e mercato, un originale percorso elaborativo di natura interdisciplinare in cui l'architettura - intesa come opera aperta - esplora nuove spazialità. Tra queste, la dimensione digitale appare l'alimento culturale prediletto di molte idee proposte dallo studio olandese.
In questo percorso di ricerca rientra il libro Move che V. B. e Bos hanno pubblicato nel 1999. L'opera, in tre volumi (Imagination, Techniques, Effects), è un manifesto della poetica interdisciplinare del network progettuale che, dalla fine degli anni Ottanta al principio del Duemila, anche attraverso la partecipazione a svariate mostre a livello internazionale, è riuscito a catalizzare l'attenzione tanto del pubblico quanto della critica.
bibliografia
L. Negrini, Ben van Berkel: UN Studio - van Berkel & Bos, Roma 2001; A. Marotta, Ben van Berkel: la prospettiva rovesciata di UN Studio, Torino 2003.