BENADIR (A. T., 116-117)
Nome adoperato per indicare la regione litorale della Somalia italiana, press'a poco fra Itala e Chisimaio, dove sorsero nel Medioevo - forse sulle rovine di centri anche più antichi - gli stabilimenti commerciali degli Arabi e gli scali dei loro sambuchi nella periodica navigazione tra l'Omān, il Ḥaḍramaut, Zanzibar e Sofala. Benādir è infatti il plurale della parola persiana arabizzata bender "scalo, porto". Meno propriamente, e solo per estensione di concetto, lo stesso nome è talvolta adoperato come sinonimo di Somalia meridionale (v.).
Prescindendo da questo più ampio significato e attenendoci al significato tradizionale, il Benadir può considerarsi limitato a quella striscia di territorio che è compresa fra il mare e il tronco inferiore dell'Uebi Scebeli, che scorre qui parallelamente alla costa. È paese di collina; dune in parte ancora mobili, in parte più o meno alterate (alte fino a 150 m. s. m.) e fissate da una vegetazione di boscaglia; macchie di arbusti e alberetti generalmente spinosi, fra cui prevalgono le acacie. Verso il fiume si stende poi la pianura alluvionale, verso il mare una limitata e saltuaria fascia litoranea con alcune lievi sporgenze rocciose, sulle quali si localizzano i maggiori centri abitati, ai quali allude il nome. Una scogliera, ora sottomarina ora appena emergente, rende particolarmente difficile l'approdo, senza costituire un riparo.
Procedendo da NE. a SO. questi centri sono: Itala (la El Adhale degli Arabi) Uarscèc, Mogadiscio, Merca, Brava, Chisimaio. Giumbo, alla foce del Giuba, è creazione recente, ed ha perduto assai della sua importanza dopo l'annessione dell'Oltregiuba. Sebbene schierati su una costa assai estesa, abbracciante circa 4° di latitudine, questi centri hanno parecchi caratteri in comune: un clima uniformemerite caldo durante tutto l'anno (media circa 26° con un'amplitudine stagionale di 3°-4° e un'escursione diurna intorno ai 7°); piovosità piuttosto scarsa (Mogadiscio 326 mm.), con forti scarti da un anno all'altro; umidità relativa discreta vicino al mare, bassa appena ci si allontani alquanto. La costa è sottoposta al regime dei monsoni; quello meridionale (che spira da maggio a settembre) è il più violento, e tale da rendere spesso difficili e talvolta impossibili le operazioni di sbarco e imbarco, in una regione così importuosa (v. somalia: Clima).
Le tribù somale che abitano il Benadir sono dedite alla pastorizia transumante, ché sono insignificanti le sporadiche coltivazioni di dura e di uembe nelle depressioni fra le dune: soltanto lungo l'Uebi Scebeli vivono in villaggi stabili tribù di agricoltori, che producono dura, uembe, e nei terreni irrigui granturco, sesamo e cotone. Ma l'importanza maggiore del paese è data dai commerci; giacché i varî centri - e specialmente Mogadiscio e Brava - sono lo sbocco dei traffici d'un paese abbastanza vasto e relativamente popoloso, che esporta pelli, burro, animali vivi e in certe annate cereali, e importa soprattutto filati e tessuti di cotone, zucchero, petrolio. Questi traffici si sono naturalmente accresciuti qualitativamente e quantitativamente per effetto della costituzione di aziende agricole e di centri abitati italiani nell'interno (v. somalia).