benecomunista
s. m. e f. e agg. (iron.) Chi o che si propone di ricercare il bene comune.
• Alcuni tra i critici di [Mario] Monti sono in buona fede, perciò vanno rispettati sperando che venga anche per loro il momento del risveglio. Ma ci sono pure, nelle fila degli oppositori del nuovo governo, tanti demagoghi a caccia di visibilità e di consensi, che formano una variopinta coalizione tra accesi ambientalisti, teorici di un mondo di penitenti che predicano la cosiddetta decrescita dei consumi, sindacalisti nostalgici di una classe operaia che più non c’è e infine, tra gli ultimi arrivati sulla scena, ci sono i «benecomunisti», i sostenitori dei beni comuni, intesi come la leva che Archimede invocava per sollevare il mondo. (Mariano D’Antonio, Repubblica, 1° febbraio 2012, Napoli, p. I) • Non solo [Matteo] Renzi. Lobby, interessi, azionisti occulti di un potere immobile scritto dal caporedattore de «Il Foglio», Claudio Cerasa, per i tipi di Rizzoli, un elenco ufficiale non c’è. Ma viene a comporsi, in un sapiente gioco di lumeggiamenti, citazioni e allusioni. Tanti i cattivi. Magistratura Democratica e i giudici «partigiani della Costituzione» (che, dopo settant’anni «non si può dire che è la più bella gnocca del mondo», come fa [Roberto] Benigni). Il sindacato, la Confindustria (specie per i cedimenti alla Cgil, al cui nome sono accostati, pur senza nessi, gli assassinii [Marco] Biagi e [Massimo] D’Antona), la Cig in deroga. I professionisti dell’antimafia, e i sindaci «benecomunisti» (quelli dell’acqua pubblica). (Luciano Santin, Messaggero Veneto, 18 maggio 2014, p. 59, Cultura-Spettacolo) • sulle colonne del «Corriere della Sera», si è manifestata una new entry: il governatore della Toscana Enrico Rossi. […] studia il salto da amministratore locale a politico nazionale. Salto sognato anche da un altro governatore, il pugliese Michele Emiliano. Personaggio dal carattere e dal percorso molto diverso: ex pm, venne scelto da [Massimo] D’Alema per governare Bari. Forte di una brillante vittoria alle Regionali, tesse una tela che mette insieme il populismo meridionale e il grillismo benecomunista. (Laura Cesaretti, Giornale, 9 agosto 2015, p. 2, Il Fatto).
- Derivato dall’espressione bene comune con l’aggiunta del suffisso -ista.