ADOLFI, Benedetto
Nato a Bergamo verso il 1640 e dedicatosi alla pittura come dilettante, cercò poi di metterla a profitto come professione e studiò, secondo il Tassi, alcuni anni a Venezia. Morì verso il 1720 a Brescia, dove era stato chiamato a lavorare.
Il Tassi dubitava dell'autenticità dell'unica opera firmata "Bened. Adolfi, F. 1688", allora nella sacrestia delle monache del Rosario, ora nella parrocchiale di Trabuchello (frazione di Isola di Fondra, prov. di Bergamo), dicendola inferiore a quelle presso privati, ora disperse.
I suoi due figli, Giacomo (Bergamo 1682 - ivi 1741) e Ciro (Bergamo 1683 - ivi 1758),pure pittori, collaborarono frequentemente tra loro: l'opera più importante di Giacomo è la Lavanda dei piedi in S. Alessandro della Croce a Bergamo, attribuita invece nel Thieme-Becker, per errore, a Nicola, altro figlio di Benedetto, abile disegnatore e specialista di scene di battaglia, morto diciottenne.
Secondo il Tassi, Giacomo dipinse a olio un'Incoronazione di Maria nel soffitto della chiesa delle monache del Paradiso (non più esistente), nel chiostro di S. Francesco Miracoli di S. Antonio,ecc., opere ora perdute.
Ciro lavorò molto, specialmente ad affresco, nel Bergamasco (Colognola, Alzano), e inviò due quadri anche a Venezia. Sono sue opere una Deposizione nella chiesa di S. Maria delle Grazie e una S. Lucia (1725) nella chiesa del Carmine di Bergamo.
Bibl.: F. Bartoli, Le pitture, sculture ed architetture di Bergamo,Vicenza 1774, p. 23; F. M. Tassi, Vite de'... pittori bergamaschi,II, Bergamo 1793, pp. 129-131; Inventario degli oggetti d'arte d'Italia,I, Provincia di Bergamo,a cura di A. Pinetti, Roma 1931, pp. 18, 52 (erroneamente riferisce il dipinto della S. Lucia a Giacomo A.), 309; P. Zani, Encicl. metodica... delle Belle Arti,I, Parma 1819, p. 309; U. Thieme-F. Becker, Allgem. Lexikon der bildenden Künstler,I, p. 87; U. Galetti-E. Camesasca, Encicl. della pittura ital.,I, p. 8.