BINDONI, Benedetto
Come i fratelli Alessandro, Agostino e Bernardino, fu editore, tipografo e libraio in Venezia durante la prima metà del sec. XVI. Si ignorano gli anni della nascita e della morte e solo si sa che ebbe un figlio: Candido, che fu anch'egli tipografo e libraio.
Il B. collaborò col fratello Alessandro e fu da questo associato alla condirezione dell'azienda e, forse, anche nella proprietà di essa. Quando il fondatore della ditta morì, dopo un brevissimo periodo di sistemazione, il figlio Francesco ne fu il continuatore, e non sembra che il B. abbia più avuto parte nell'azienda. Infatti nel 1523lo si trova associato col fratello minore Agostino, col quale collabora per almeno un biennio, non senza lavorare per suo esclusivo conto, soprattutto stampando libri commessigli dal libraio veneziano G. B. Pederzani. Nel 1525la collaborazione con Agostino sembra aver termine.
Per oltre un quinquennio (1526-1532) il B. fu poco attivo; tuttavia proprio in questo periodo stampò quell'edizione che è divenuta la sua più celebre: Historia nouellamente ritrouata di due nobili amanti: Con la loro pietosa morte: interuenuta gia nella citta di Verona.
La novella di Luigi da Porto è qui edita senza nome d'autore e senza data; nel colophon: "…Stampato in la inclitta citta di Venetia per Benedetto de Bendoni". È certamente edizione postuma e deve essere stata pubblicata nel 1531. Ne sono rimaste pochissime copie, forse due sole, ed una è posseduta dalla Biblioteca Quiriniana di Brescia; da questo esemplare l'edizione bindoniana è stata riprodotta in fac simile a cura di G. Cappelletti a Vicenza nel 1954, in quattrocento esemplari. L'edizione originale fu ristampata - con varianti nel testo - nel giugno del 1535non più dal B. - come credette il Cappelletti - ma da Bernardino Bindoni.
Gli anni tra il 1532 e il 1539 sono quelli della maggiore attività del B.; ma si tratta di ristampe di opere destinate a un ceto di lettori di media cultura. Si possono menzionare: Libro del Danese (1532),Aspromonte (1532),Regina Ancroia (1533),Lo specchio della Croce del Cavalca (1534),Il capitolo del giuoco della primiera di F. Berni (1536), il Trionfo della Croce del Savonarola (1535), il Bovo d'Antona (1537). In totale si può ritenere che egli abbia prodotto - oltre a quelle edite con soci - almeno venti edizioni. L'anno della sua morte è ignoto, ma essa dovette avvenire dopo il 1541 e prima del 1550, quando il figlio Candido già stampa in proprio.
Fonti e Bibl.: Venezia, Civico Museo Correr,Cod. Cicogna 3044, c. 2; P. Kristeller,Die Italien. Buchdrucker-und Verlegerzeichen, Strassburg 1893, p. 72, n. 194; E. Pastorello,Tipografi edit. e librai a Venezia nel sec. XVI, Firenze 1924, p. 10; Id.,Bibl. storico-analitica della stampa a Venezia, Venezia 1933, n. 488; F. Ascarelli,La tipografia cinquecentina italiana, Firenze 1953, p. 176; G. Cappelletti,Luigi da Porto e la sua novella, Vicenza 1954.