Brin, Benedetto
Ingegnere e uomo politico (Torino 1833 - Roma 1898). Laureatosi in ingegneria non ancora ventenne, nel 1853 entrò con il grado di allievo ingegnere navale nella marina sarda e fu destinato a Genova, nel Regio cantiere della Foce. Apprezzato per le sue capacità, venne inviato per un biennio a Parigi a perfezionare gli studi presso l’École d’application du génie maritime. Tornato a Genova, dal 1863 cominciò a collaborare con il ministero della Marina come consulente per le costruzioni navali. Nel marzo 1876 fu nominato da Depretis ministro della Marina, carica che ricoprì fino al dicembre 1878 (salvo un breve intervallo dal marzo all’ottobre); fu ancora ministro della Marina nei gabinetti Depretis e Crispi dal marzo 1884 al febbraio 1891, e di nuovo nel marzo 1896 nel gabinetto Rudinì, dove rimase fino alla morte. Fu anche ministro degli Esteri nel primo governo Giolitti dal maggio 1892 al novembre 1893. Nei suoi undici anni di partecipazione al governo, Brin intraprese numerose iniziative: fondò l’Accademia navale di Livorno unificando le due scuole di marina esistenti a Genova e a Napoli; sostenne la Scuola superiore navale di Genova per la formazione degli ingegneri navali; provvide per la sistemazione a La Spezia di una vasca per esperienze di idrodinamica navale; favorì la marina mercantile istituendo premi per le costruzioni navali fatte in Italia. Sotto i suoi auspici furono fondate le Acciaierie di Terni per la fabbricazione delle corazze, lo stabilimento Armstrong di Pozzuoli per quella delle artiglierie e il silurificio di Venezia; inoltre gli stabilimenti meccanici Ansaldo di Sampierdarena e Guppy di Napoli strinsero accordi, rispettivamente, con i costruttori inglesi di macchine marine Hawthorn e Maudslay, per valersi della loro esperienza a vantaggio dell’industria nazionale. Si devono alla sua attività anche il rinnovamento della marina militare italiana e la creazione delle prime grandi corazzate moderne (Duilio e Dandolo). Progettista dei primi incrociatori da battaglia (Italia e Lepanto), Brin portò la flotta italiana al terzo posto fra le marine mondiali.