CACCIATORI, Benedetto
Scultore, nato a Carrara nel 1794 e ivi morto il 25 settembre 1871. Figlio dello scultore Lodovico (morto nel 1854) che gli diede i primi rudimenti, scolaro poi, all'accademia di Carrara, di Lorenzo Bartolini, fu nel 1810 condotto dal padre a Milano, e affidato a Camillo Pacetti, rappresentante del neoclassicismo all'Accademia di Brera. Il C., ancor giovanissimo, ebbe commissioni da Maria Cristina di Savoia per il castello di Agliè, e da Carlo Felice, per l'abbazia di Altacomba in Savoia, per la quale, aiutato dal padre e dal fratello Candido, eseguì numerose statue. Più tardi Carlo Alberto gli commise il monumento ad Amedeo VIII per la cappella della S. Sidone nel duomo di Torino. Intanto il C. lavorava anche per Milano, eseguendo tra l'altro le statue di Minerva e di Mercurio per l'arco di porta Venezia; quelle del Po e del Ticino, ed il bassorilievo dell'Ingresso di Francesco I per l'arco della Pace; il monumento al conte Renato Borromeo all'Ambrosiana; la statua di L. Cagnola per Brera, e quella di S. Massimiliano per il duomo. E sono suoi il Napoleone I nella villa Cataldi a Marengo, il Luigi Canina di Casalmonferrato, la tomba del marchese Marcello Saporiti nella cappella della Sforzesca (Vigevano). Fu per molti anni insegnante all'Accademia di Brera; ed ebbe a discepoli anche il Vela e il Barzaghi. Fedele agl'insegnamenti neoclassici del Pacetti, sembra ricordare però quelli del Bartolini, propugnante il ritorno al Rinascimento, almeno nel gruppo della Pietà, sulla sua tomba al Monumentale di Milano.
Bibl.: G. Campori, Memorie biografiche degli scultori ecc., Modena 1873, pp. 39-43; O. Raggi, La R. Accademia di belle arti di Carrara, Roma 1873, pp. 54-57; cfr. R.C., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, V, Lipsia 1911 (con bibliografia).