CAETANI, Benedetto
Figlio di Giovanni, fratello di Bonifacio VIII, nacque sulla metà del secolo XIII. Dovette probabilmente la promozione ecclesiastica allo zio che nel 1281era stato nominato cardinale. Poco ci è noto della sua carriera, ad eccezione delle scarne notizie circa gli uffici ecclesiastici da lui ricoperti. Il 12 ag. 1286 era titolare di canonicati ad Anagni (centro dei possedimenti della famiglia) e a Bayeux e di una prebenda subexpectatione a Châlons-sur-Marne; a quella data, inoltre, aveva un canonicato ad Arras. In seguito ricevette l'arcidiaconato di Pincerais nella diocesi di Chartres, per le cui rendite egli ebbe, in seguito, una vertenza con un certo Corrado da Milano.
Fu nominato cardinale, col titolo di cardinale diacono dei SS. Cosma e Damiano, probabilmente subito dopo la consacrazione pontificia dello zio (23 genn. 1295); la sua nomina, infatti, sembra precedente alle nomine cardinalizie del 15 maggio 1295; comunque, è indicato come cardinale il 21 giugno di quell'anno. Non pare probabile, però, che divenisse cardinale sotto Celestino V, come si vorrebbe da alcuni autori, poiché il suo nome non compare nell'elenco compilato il 16 ott. 1294 per Giacomo II d'Aragona. Della sua attività come cardinale abbiamo poche notizie: sappiamo che confermò un beneficio al suo camerario e concesse alcune terre nella diocesi di Anagni ad un suo familiare, originario di Todi. Egli aveva trascorso probabilmente parte della giovinezza a Todi, dove dal 1252 al 1276 la cattedra vescovile era stata ricoperta da Pietro Viatico Caetani, zio di Bonifacio VIII. L'ipotesi secondo cui il C. compì missioni in Francia non trova riscontro nelle fonti. L'8 ag. 1295 acquistò una torre fortificata nei pressi della chiesa dei SS. Cosma e Damiano.
Il C. morì il 13 0 il 14 dic. 1296. La sua morte fu pianta amaramente dal pontefice che qualche tempo prima aveva perso il fratello Roffredo. Tra le accuse che il cardinale Pietro Colonna rivolse a Bonifacio VIII, dopo la morte di questo, era anche quella di aver pronunciato parole blasfeme quando era venuto a sapere della morte del C.: il pontefice avrebbe detto che Dio gli aveva inferto il peggior male possibile sottraendogli un fratello e due nipoti "quos prediligebat". Appresa la notizia del grave lutto sofferto dal papa, il Comune di Todi gli inviò un'ambasceria con un messaggio di condoglianze. Il C. venne sepolto in S. Pietro, ai piedi dell'altare di Bonifacio IV; agli inizi del secolo XVII fu tumulato accanto allo zio nelle grotte vaticane.
Fonti e Bibl.: Les registres de Boniface VIII, a cura di A. Thomas-M. Faucon-G. Digard, Paris 1884-1935, nn. 184, 326, 348, 5458; Les registres d'Honorius IV, a cura di M. Prou, Paris 1888, nn. 945 s.;H. Finke, Acta Aragonensia, I, Berlin-Leipzig 1908, p. 20;G. Ceci, Todi nel Medio Evo, Todi 1897, p. 358;L. Mohler, Die Kardinäle Jakob und Peter Colonna…, Paderborn 1914, p. 263; G. Caetani, Caietanorum genealogia, Perugia 1920, pp. 49 s., tav. A-XXXVII (contiene numerosi errori); L. Jadin, in Dictionnaire d'Histoire et de Géographie Eccl., XI, Paris 1949, coll. 143 s. (anche qui si trovano molti errori e, al pari del lavoro dei Caetani ora indicato, le fonti citate devono essere accuratamente controllate); C. Eubel, Hierarchia catholica, I, Monasterii 1913, p. 12.