CAMPEGGI, Benedetto
Nacque a Mantova nel 1483 dal ramo bolognese dell'antica famiglia dei Campeggi.
Suo padre, Lodovico, non viene nominato da P.S. Dolfi nella Cronologia delle famiglie nobili di Bologna (Bologna 1670), però negli Alberi genealogici di G. Guidicini (ms. sec. XVIII dell'Arch. di Stato di Bologna), si trova elencato come primo di undici figli, sei maschi e cinque femmine, di Bartolomeo Campeggi morto nel 1468. Dal detto albero genealogico risulta anche che il C. ebbe due fratelli, Iacopo e Battista, e che fu padre di un secondo Lodovico, canonico di S. Pietro a Bologna nel 1528 (Dolfi, p. 235) e che fu cugino del cardinale Lorenzo.
In alcuni esametri del poema Italidis libri X il C. accenna alla propria nascita, ai primi quindici anni di vita a Mantova e agli studi giovanili continuati poi per un decennio a Bologna (lib. III). Durante quest'epoca politicamente irrequieta egli, laureato in filosofia e medicina nello Studio bolognese il 29 apr. 1507, e aggregato ai Collegi dei filosofi e dei medici l'8 e il 22 dicembre dello stesso anno, iniziava, secondo i rotuli, il primo anno d'insegnamento nello Studio. Cominciando, come al solito, con la filosofia, fu lettore serale straordinario per sei anni, dal 1507 al 1513. Si assentò quindi per due anni e, dopo aver svolto il corso serale di logica per un anno, iniziò nel 1516 l'insegnamento di medicina nei giorni festivi, continuato fino al 1524, quando per due anni e con quattro concorrenti, fu nominato a leggere medicina nelle ore pomeridiane (in tertiis);tornò quindi all'insegnamento festivo per ancora venticinque anni consecutivi dal 1526 al 1551.
Intanto, probabilmente fin dal 1506-1507, il C. aveva cominciato a raccogliere notizie sugli avvenimenti contemporanei, militari e politici, che avevano luogo in Italia e che informeranno i dieci libri del poema latino, composto ognuno di circa 500 esametri, ed illustrati all'inizio da silografie belliche, senza indicazione dell'artista. Non risulta che l'opera fosse compilata in seguito a richiesta universitaria o civica e tanto meno signorile, ma risponde probabilmente alle esigenze di una pura esercitazione letteraria che il C. riesce a ravvivare con un sincero interesse per la cronaca dei suoi tempi.
Nel 1551, in età di 68 anni e al termine della lunga ed umile carriera universitaria, il C. si dedicò per ancora due anni a correggere per la stampa il suo poema epico, che vide la luce a Bologna nel 1553.
Il poema narra anno per anno le principali vicende militari che colpirono l'Italia dal 1494 al 1544 anche se, dato il particolare punto di osservazione del C., il racconto si ambienta più spesso nelle Romagne e a Bologna, non per passione o per spirito campanilistico, ma per poter meglio offrire un'informazione di prima mano. La descrizione più drammatica - e forse quella più riuscita letterariamente - è quella che concerne l'assalto di Cesare Borgia alla Rocca di Ravaldino, difesa da Caterina Sforza (19 dic. 1499). Qui ciò che colpisce il lettore non è il riconosciuto valore dell'intrepida guerriera, "Dignior Hippolite... vel Penthesilea", ma la minuta descrizione della tattica militare (lib. II), che sembra un ricordato disegno di Leonardo da Vinci. L'edizione fu ben curata e il valore del poema lodato, in relazione ai Punica di Silio Italico, dai due panegirici di G. B. Camozzi e di T. Foscarari che furono premessi al poema. I sunti in prosa che servono da introduzione ai dieci libri furono probabilmente compilati da un collaboratore del C., dato che la cronologia degli argomenti differisce da quella stabilita nei versi. Il poema del C. rimase e rimane poco conosciuto, ma può riservare tutt'oggi notevole interesse per la veridicità di alcuni dettagli storici.
Il C. morì a Bologna il 13 genn. 1566.
Bibl.: I Rotuli dei lettori.. dello Studio bolognese..., a cura di U. Dallari, Bologna 1888-1924, I e II, passim, IV, ad Indicem; G. N. Pasquali Alidosi, Li canonici della Chiesa di Bologna, Bologna 1616, p. 35; Id., Li dottori forestieri…, Bologna 1623, pp. 34 s.; P. A. Orlandi, Notizie degli scrittori bolognesi, Bologna 1714, p. 71; G. Fantuzzi, Notizie degli scrittori bolognesi, Bologna 1781-94, III, pp. 33-35; S. Mazzetti, Memorie stor. sopra l'università... di Bologna, Bologna 1840, pp. 383-4; Id., Repertorio di tutti i professori... di Bologna, Bologna 1847, pp. 78-79; Mantova, Le lettere, II, Mantova 1959, pp. 384, 407 n. 95 (con ulteriore bibliografia).