CIVILETTI, Benedetto
Scultore, nato a Palermo il 1° ottobre 1845, e ivi morto il 22 settembre 1899. Fu praticante prima presso un "puparo", poi presso B. Delisi e quindi a Firenze nello studio di G. Dupré. Ritornato a Palermo dovette adattarsi a svolgere un'attività commerciale producendo monumenti funebri e monumenti commemorativi che nulla aggiunsero alla sua fama. Le promesse delle sue prime opere, il Fauno (1863) e il Dantino, esposto a Milano e a Londra, apparvero realizzate nel gruppo Canaris (Palermo 1875), donato da Umberto I al municipio di Palermo (oggi al Giardino inglese). Dalla Vita di Gesù di E. Renan egli trasse ispirazione per il Gesù nell'Orto. Altre sue opere furono il Giulio Cesare (1880), L'ultima ora di Missolungi (1883), il Monumento equestre a Vittorio Emanuele, in Palermo (1886), Dogali, Rosmunda, Tasso morente, Il lavoro, e molte altre, insieme con ritratti. L'ultima sua opera, La Tragedia per il teatro Massimo, rimase incompiuta per la sua morte.
Bibl.: Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VII, Lipsia 1912.