BENEDETTO da Montefiascone
Cronista appartenente all'Ordine domenicano, nato probabilmente nell'ultimo quarto del sec. XIII a Montefiascone e morto forse a Viterbo dopo il 1325, B. è il compilatore di un Registrum notabilium rerum ac negotiorum monasterii S. Sixti de Urbe, una cronaca che è piuttosto una raccolta di bolle papali, di attestati di donazione, di titoli di proprietà e di altri documenti riguardanti il monastero e la comunità monastica femminile domenicana di S. Sisto Vecchio presso la omonima chiesa romana.
Il nome di B. compare in alcuni documenti, il più antico dei quali, risalente al 1299, ci fa sapere che in quell'anno il frate domenicano era stato inviato a Pisa a studiare sotto il lettorato di fra', Corrado da Pistoia. Da altre pergamene. appartenute all'archivio del monastero di S. Maria in Gradi di Viterbo, apprendiamo che nell'anno 1308 B. era nel monastero di Viterbo, che tre anni dopo ne era divenuto sottopriore, e, infine, priore nel 1312 e nel 1313. Il 22 dic. 1316 si trovava invece a Roma, priore del monastero di S. Sisto; e fu qui che, ad istanza dei suo padre provinciale, Lapo da Prato (1314-1318), compilò il Registrum.
Il Torrigio (p. 62) parla di un precedente soggiorno di B. a Roma in S. Sisto, avvenuto non molto dopo il 1290: essendo andato distrutto in quell'anno il dormitorio delle monache, B. sarebbe stato incaricato di "ridurre a perfettione la nuova fabrica"; aggiunge il Torrigio che ciò "fù notato" in un libro di B., di cui egli però non fornisce ulteriori particolari. Pur non spostando la data dell'incendio, saremmo però dei parere di riferire questa opera di B. al periodo in cui fu priore di S. Sisto, e non a una data tanto antecedente; sembra strano, tra l'altro, che a un semplice frate, quale doveva essere nel 129o B., non ancora studente a Pisa, fosse affidata un'importante opera di ricostruzione.
Nel 1318 troviamo B. nuovamente nel monastero viterbese: gli ultimi documenti che di lui ci parlano sono stati tutti redatti a Viterbo in un periodo compreso fra il 1319 e il 1325.
Il manoscritto originale del Registrum è andato smarrito all'inizio del sec. XVIII, con ogni probabilità nel corso dei diversi trasferimenti e delle molteplici vicissitudini che la comunità di S. Sisto, e con essa l'archivio, ebbe a subire: nel 1575 le suore passarono infatti da S. Sisto Vecchio alla chiesa dei SS. Domenico e Sisto, e di lì, nel 1931, nell'odierna sede del SS. Rosario a Monte Mario, ove tuttora si venera un'antica immagine della Vergine - trasferita nel 1221 a S. Sisto Vecchio -, e dove si conserva anche parte dell'archivio di S. Sisto. Possediamo tuttavia due copie dell'opera, del sec. XVII (la prima, del 1656-60, al testo latino affiancò nel 1667 una versione italiana di suor Eufrasia Caffarelli); confrontando il testo che tali copie ci forniscono con diversi brani estratti direttamente dal manoscritto e inseriti in altre compilazioni - e ci riferiamo alle opere del Martinelli (1635) e del Torrigio (1641) - risulta chiaramente che il testo originario è stato accuratamente rispettato.
Il Registrum si può dividere in tre parti: la prima è una breve storia del monastero, dalle origini di S. Maria in Tempulo alla fondazione della comunità domenicana di S. Sisto, fino al Ia15 circa; la seconda parte - contenuta anche in un ms. dell'Arch. di Stato di Perugia, sotto forma però di regesto senza date comprende la raccolta dei documenti ecclesiastici, delle bolle papali e dei privilegi; la terza i titoli di proprietà del monastero: questa manca nelle due copie secentesche del Registrum, ma il suo contenuto è facilmente ricostituibile attraverso la consultazione dell'inventario generale delle carte riguardanti il monastero dei SS. Domenico e Sisto, compilato nel 1751 per ordine del padre Brémond, il cui primo volume è conservato negli archivi di S. Sabina, gli altri due in quello del SS. Rosario a Monte Mario.
Fonti e Bibl.: Viterbo, Bibl. Com. degli Ardenti, fondo Pergamene, S. Maria in Gradi, nn. 2949, 2962, 2974, 2988, 3021; Roma, S.Sabina, Arch. Gen. O. P., XII, 3b, n. 44 (doc. del 1316); Ibid., XII, 3g (copia del Registrum del 1656-60 coltitolo Privilegia et iura monasterii S. Dominici et Sixti Montis Magnanapoli de Urbe a suis originalibus extracta...); Ibid., XII, 3f (copia senza versione); Perugia, Arch. di Stato, Soppresse Congregaz. Rel., San Domenico, n. 66, ff. 98-103; A. Martinelli, Imago B. Mariae Virginis quae apud ven. SS. Sixti et Dominici moniales... adservatur, Romae 1635, pp. 59-62 e passim; F. M. Torrigio, Historia della veneranda Immagine di Maria Vergine Posta nella chiesa... di [sic] Santi Sisto e Domenico di Roma, Roma 1641, passim; Arch. Gen. O. P., F. M. Salmini, Chronologia Gradensis seu conventus Sanctae Mariae ad Gradus de Viterbio, ms. del 1706, XIV, lib. C, c. 189; J. Quétif-J. Echard, Script. Ord. Praedic., I, Lutetiae Parisiorum 1719, pp. 83, 536 ss.; I. Taurisano, Il capitolo Provinc. di Pistoia nel 1299, in Mem. domenicane, XLVIII (1928), p. 358; A. Zucchi, Roma domenicana, Firenze 1938, I, pp. 254, 260. 354; Acta Capitulorum Provincialium Prov. Rom. 1243-1344, Roma 1941, p. 132; V. Koudelka O. P., Le "Monasterium Tempuli"et la fondation dominicaine de S. Sisto, in Arch. Fratrum Praedic., XXXI (1961), pp. 38, 40-45, 47, 59-61, 69-81; T. Kaeppeli, Dalle pergamene di S. Maria in Gradi di Viterbo, in Arch. Fratrum Praedic., XXXIII (1963), p. 250.