LUTI, Benedetto
Pittore e incisore, nato a Firenze il 17 novembre 1666, morto a Roma il 17 giugno 1724. Allievo di A. Domenico Gabbiani, dipinse da giovane varie opere a Firenze, delle quali si conosce il Ritrovamento di Mosè (Uffizî). Recatosi a Roma verso il 1690 si diede a nuovi studî, frequentando specialmente i colleghi toscani e gli artisti dell'Accademia di Francia; fu pure in contatto col Maratta. A Roma, ove si affermò ben presto ed ebbe molti onori, dimorò per il resto della vita inviando fuori diverse opere, in particolare all'elettore di Magonza, conte Schönborn, che gli fece ottenere il titolo di cavaliere dell'impero. Dei suoi dipinti vanno ricordati: a Roma, l'autoritratto e l'Amore e Psiche della Galleria di S. Luca, il Miracolo di S. Monica della Barberini, un soffitto nel palazzo Colonna, la pala di S. Antonio ai Ss. Apostoli; a Pisa, nel duomo, la Vestizione di S. Ranieri; a Pommersfelden, nella raccolta Schönborn, tre quadri mitologici. Suoi disegni sono agli Uffizî, al Louvre, all'Accademia di Bergamo, ecc. Eseguì pure molti pastelli e alcune incisioni. Il L., che talvolta cadde nel più leccato e falso accademismo, fu specialmente felice nelle opere più squisite per delicatezze chiaroscurali e mobilità di luci, di gusto soprattutto francese nelle più galanti mitologie.
Bibl.: H. Voss, Die Malerei des Barock in Rom, Berlino 1925; V. Moschini, B. L., in L'Arte, XXVI (1923), pp. 89-114; id., in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXIII, Lipsia 1929; Il ritratto italiano dal Caravaggio al Tiepolo, Bergamo s. d., p. 80 seg.; H. Hantsch, Quellen zur Geschichte des Barocks in Franken ecc.; I, Augusta 1931.