LUZZATTO, Benedetto (Baruk)
Nacque probabilmente a Venezia intorno al 1612 da Moses. Scarsi e frammentari sono i dati biografici. La sua famiglia apparteneva al ceppo di ebrei giunti nel XV secolo nel Veneto da Lausitz, provincia tedesca del Brandeburgo, il cui nome latino, Lusatia, è all'origine del toponimico Luzzatto o Luzzatti.
Il L. fu uno degli allievi più amati da Leone Modena, esponente di rilievo della cultura ebraica italiana e rabbino della comunità veneziana. Modena cita il L. con termini di particolare apprezzamento in vari luoghi, fra i quali alcune lettere e la sua autobiografia, intitolata Hajjè Jehudà (Milano, Biblioteca Ambrosiana, Mss., X.119 sup., c. 22r), dove narra di un viaggio a Modena, compiuto con il L. nel giugno del 1630 per organizzare il matrimonio del L. stesso con la figlia di Simchah Sanguini, e dei problemi incontrati sulla via del ritorno a causa dei blocchi messi dalle autorità per evitare il dilagare della peste.
L'evento colpì particolarmente il L., il quale nella lettera dedicatoria premessa al suo L'Amor possente, favola pastorale (Venezia 1631) cita l'epidemia che investì Venezia nel 1630 causando migliaia di morti, fra i quali la futura sposa.
L'opera, dedicata a Foresto d'Este, probabilmente protettore del L., è preceduta da quattro sonetti di lode all'autore, uno dei quali composto dal Modena. Le vicende, che si susseguono agilmente nel corso dei cinque atti, tra scambi di persona, riconoscimenti, fughe, intrecci di personaggi mitologici quali ninfe, pastori e sacerdoti, si concludono con il trionfo dell'Amore. L'Amor possente risente chiaramente del gusto letterario del tempo per tema e ambientazione (evidenti sono le reminiscenze della favola pastorale) e fu probabilmente concepito per la messa in scena, a testimonianza dello sviluppo dell'attività teatrale nel ghetto durante il XVII secolo.
Il L., noto anche perché autore di un sonetto in lode del rabbino M.Z. Porto Cohen (inserito nel trattato matematico Porto astronomico pubblicato da Cohen a Padova nel 1636), intrattenne rapporti di amicizia con personaggi di rilievo culturale quali l'anatomista e botanico J. Vesling, oltre a svolgere l'attività di predicatore. In questa veste il L. era a Venezia nel 1662 e a Padova nel 1669. I.H. Cohen Cantarini (Padova 1644-1723) annovera il L. fra i rabbini patavini nel suo Paḥad Iśahq (La paura di Isacco, Amsterdam 1685), opera in cui narra l'attacco al ghetto di Padova da parte dei cristiani, il 20 ag. 1684.
Data e luogo della morte del L. sono sconosciuti.
bibl.: S.D. Luzzatto, Autobiografia( preceduta da alcune notizie storico-letterarie sulla famiglia Luzzato a datare dal secolo decimosesto, Padova 1882, pp. 12 s.; C. Boccato, L'Amor possente, favola pastorale di B. L. hebreo da Venetia composta durante la peste del 1630, in Rass. mensile di Israel, XLIII (1977), pp. 36-47; The autobiography of a seventeenth-century Venetian rabbi. Leon Modena's "Life of Judah", a cura di M.R. Cohen, Princeton 1988, pp. 134, 236, 244; The Jewish Encyclopedia, VIII, New York-London 1904, col. 221.