BENEDETTO VIII papa
Teofilatto, figlio di Gregorio di Tusculo, alla morte di Sergio IV fu fatto papa dal partito tusculano col nome di Benedetto VIII e consacrato il 20 aprile 1012, mentre il partito dei Crescenzî levava alla tiara il romano Gregorio. Riconosciuto come legittimo pontefice da Enrico II di Germania, cooperò con lui, forse più per convenienze politiche che per intimo convincimento, alla riforma della Chiesa. Coronati in Roma il 14 febbraio 1014 Enrico e la regina Cunegonda, vi tenne insieme col nuovo imperatore una sinodo, nella quale furono vietate le ordinazioni irregolari e l'alienazione dei beni ecclesiastici. In un concilio convocato a Pavia, a quanto pare nel 1018, pronunciò un energico discorso, dovuto alla penna di Leone di Vercelli, contro gli abusi del clero, in seguito al quale si rinnovò la condanna contro il concubinato ecclesiastico e contro la simonia. Ritornato l'imperatore in Germania nel 1014, B. seppe far fronte, reprimendole, alle turbolenze dei Crescenzî; alleato con Genovesi e Pisani, vinse gli Arabi nel giugno del 1016, e tentò, inutilmente, di sostenere con milizie normanne l'insurrezione di Melo e di Datto contro i Bizantini dell'Italia Meridionale nel 1017-1018. Invitato dall'imperatore a Bamberga nel 1020, ebbe da lui riconfermato il privilegio ottoniano a favore della Chiesa; e al suo seguito prese parte alla spedizione contro i Bizantini nel 1022. Morì il 9 aprile 1024.
Bibl.: P. G. Wappler, Papst Benedikt VIII (1012-1024), Lipsia 1898; J. Gay, Les Papes du XIe siècles et la Chrétienté, Parigi 1926, v. segg., 73 segg., e passim; anche trad. it., Firenze 1929; J. Hergenröther, Handbuch d. allgem. Kirchengesch., 6ª ed., a cura di G. P. Kirsch, II, Friburgo 1925, 219 segg.; Realencykl. für prot. Theol. und Kirche, 3ª ed., II, p. 562 seg.; XXIII, p. 182 e rimandi ivi.