BENEDETTO X papa
Giovanni, soprannominato Mincio, cardinale vescovo di Velletri, fu fatto papa con la forza da una parte della nobiltà romana (il conte Gerardo di Galeria, i Tusculani e i Crescenzî), il 5 aprile 1058, dopo la morte di Stefano IX. Assunse il nome di Benedetto X. I cardinali partigiani della riforma si ritrassero in Toscana, e sotto la guida di Ildebrando e di Pier Damiani, d'intesa col duca Goffredo di Lorena e con l'imperatrice Agnese, elessero alla tiara in Siena nel dicembre del 1058 Gerardo, vescovo di Firenze, col nome di Niccolò II. Conquistata dai suoi nemici la città con le milizie di Goffredo e con l'aiuto di Leone di Benedetto Cristiano, che aperse agli assalitori il Trastevere, B. si rifugiò prima a Passerano, poi a Galeria; infine s'arrese ai suoi nemici, pur d'aver salva la vita. Deposto e privato di tutte le dignità ecclesiastiche, probabilmente nella sinodo lateranense dell'aprile 1060, fu imprigionato per tutta la vita nei pressi della chiesa di Sant'Agnese. Il suo nome rimase a lungo nei cataloghi dei papi.
Bibl.: J. Gay, Les Papes du XIe siècle et la Chrétienté, Parigi 1926, pp. v segg., 174 segg. e trad. it., Firenze 1929; J. Hergenröther, Handb. d. Kirchengesch., 6ª ed., II, 353; Realenc. f. prot. Theol. u. Kirche, 3ª ed., II, p. 564.