BENEDETTO XIII antipapa
Pietro de Luna, di nobile famiglia aragonese, studiò in Francia e insegnò diritto canonico all'università di Montpellier. Nominato cardinale diacono da Gregorio XI nel 1375, fu tra i più caldi fautori dell'antipapa Clemente VII, in favore del quale si adoprò a volgere i sovrani di Spagna, di Portogallo, d'Inghilterra. Apprezzato per buone doti personali, fu eletto a succedergli il 28 settembre 1394 e assunse il nome di Benedetto XIII. Sebbene prima di entrare in conclave avesse con altri cardinali promesso che, se fosse stato eletto, si sarebbe adoprato per la cessazione dello scisma, anche a costo di rinunciare alla tiara, e sebbene avesse riconfermato la promessa dopo l'elezione, in seguito, persuaso della propria legittimità e di fronte al rifiuto opposto dai papi romani di seguire la medesima via, resistette energicamente alle pressioni fattegli in vario tempo per la cessio dai sovrani di Francia, di Germania, d'Inghilterra e di Castiglia. Si mostrò invece propenso a un'intesa personale coi papi di Roma, e dal 1396 in avanti intavolò a tale scopo trattative, successivamente con Bonifacio IX, Innocenzo VII e Gregorio XII. La sua autorità fu riconosciuta a lungo in Spagna, nel Portogallo, in Scozia; soprattutto in Francia, che per altro si sottrasse alla sua obbedienza dal 1398 al 1403 e lo abbandonò definitivamente nel 1408, dichiarando per bocca del re Carlo VI la sua neutralità verso i due papi. Deposto e scomunicato dal concilio di Pisa, il 5 giugno 1409, fu abbandonato dagli ultimi stati fedeli, l'Aragona, la Castiglia, la Navarra, la Scozia; nel 1415 si ritrasse con pochi cardinali nella fortezza di Peñiscola, presso Valenza, e vi morì novantenne nel novembre del 1424, dopo esser stato una seconda volta deposto e scomunicato dal concilio di Costanza il 26 luglio del 1417.
Bibl.: Puig y Puig, Pedro de Luna, último papa de Aviñón, Barcellona 1920; J. Hergenröther, Handb. d. Kirchengesch., 6ª ed., III, 103 segg., 111, 115, 167, Realencykl. für protest. Theol. und Kirche, 3ª ed., II, p. 568 segg., XXIII, p. 183 e rimandi ivi.