BENEDETTO
Nulla è noto di B., all'infuori della provenienza da famiglia trentina di umile condizione sociale, prima del 1433, anno in cui è ricordato come pievano di Malè e abate del monastero di S. Apollinare e di quello di S. Lorenzo. Tutta la documentazione che ci resta verte sulla lotta ventennale da lui sostenuta contro il preposto della cattedrale di S. Vigilio a Trento, al quale erano stati devoluti, il 12 Sett. 1427, da Martino V i beni dell'abbazia di S. Lorenzo, che era stata allora soppressa. Nel gennaio del 1433, infatti, B. fu scomunicato dall'esecutore apostolico, in seguito al suo rifiuto di versare 250 fiorini alla prepositura. Alla scomunica rispose con un atto di ribellione: sottrasse alla prepositura di S. Apollinare calici, documenti, privilegi, inventari. Scomunicato nuovamente, si appellò a Roma, ove Lucido dei Conti, cardinale diacono di S. Maria in Cosmedin, delegato del papa, decise in suo favore. Contro la decisione di Roma nei confronti di B. prese posizione il concilio di Basilea, che lo condannò alla restituzione dei beni sottratti, confermando la scomunica (1438). Con ogni probabilità proprio in relazione a questa egli si recò al concilio, dove era presente l'8 genn. 1440: manca tuttavia su questo viaggio ogni ulteriore notizia.
Il 12 ott. 1444, dopo la morte di Alessandro di Masovia (2 giugno), B. veniva nominato da Eugenio IV vescovo di Trento, ma poteva estendere la sua giurisdizione solo su quella parte della diocesi sottomessa alla Repubblica di Venezia (Riva, Val Lagarina), avendo l'altra prate della diocesi riconosciuto come suo vescovo Thibault de Wolckenstein, eletto dal capitolo di Trento e riconosciuto dal concilio di Basilea. L'anno dopo (16 febbr. 1445) Eugenio IV gli concedeva di tenere per conto di Sigismondo, duca d'austria, il castello di Trento con altre tre rocche per sicurezza della diocesi. Poco rimase però B. nella carica di vescovo: il 17 ott. 1446, dietro pressioni dei concilio di Basilea, sia lui sia Thibault de Wolckenstein rinunciarono, infatti, al vescovato, nel quale furono sostituiti da Georges Hagk, candidato di Sigismondo duca d'Austria, confermato da Niccolò V l'8 nov. 1448. In questo stesso giorno il pontefice confermava i diritti di B. sull'abbazia di S. Lorenzo.
Morto nel 1449 il preposito della cattedrale, B. non riconobbe il suo successore, Ainemario, canonico di Trento, occupò S. Lorenzo e trattenne le decime, incorrendo nella scomunica del vescovo della città. Finalmente una bolla di Niccolò V, al quale egli era ricorso, sottraeva il monastero alla giurisdizione vescovile, subordinandolo direttamente a sé, mentre un'altra bolla nello stesso anno respingeva le pretese di B. di ricevere dal vescovo una pensione di 400 fiorini per la rinunzia al vescovato.
Il monastero di S. Lorenzo in quegli anni si ampliò grazie all'incorporamento dei monasteri di S. Anna di Sopramonte e di S. Margarita di Sorbano, confermato da un breve del papa del 22 maggio 1450. Callisto III, desideroso di risolvere le lunghe e aspre controversie che avevano agitato la Chiesa di Trento per questioni di competenze tra l'abate di S. Lorenzo e il preposito della cattedrale stabilì, riconfermando la decisione presa da Martino V nel 1427, la soppressione del monastero e l'incorporamento dei suoi beni alla prepositura - allora ricoperta da Giovanni Hinderbach - con tutte le rendite, tranne una congrua da assegnarsi a Benedetto.
Con una bolla del 9 genn. 1456 fu dato incarico dell'esecuzione della soppressione del monastero ad Enea Silvio Piccolomini, che intimò al vescovo di Trento e ai canonici della cattedrale che mettessero il preposito in possesso dei beni del monastero, mentre stabiliva di assegnare a B. 130 fiorini annui. Una bolla dell'8 giugno 1456, diretta ai prepositi di S. Michele di Gries e al decano di Trento, ordinava ancora di ammonire tutti coloro che si erano impadroniti dei beni spettanti alla prepositura della cattedrale di Trento. Un'ultima menzione di B. si trova ancora il 24 marzo 1466 in uno strumento in cui concede ad un sacerdote la cappella di S. Odorico a Lavis, spettante all'abbazia.
Fonti e Bibl.: F. Ughelli-N. Coleti, Italia sacra. V, Venetiis 1720, col. 636; B. Bonelli, Monumenta Ecclesiae Tridentinae, Trento 1765, pp. 137 s.; Id., Notizie storico-crit. della chiesa di Trento. Trento 1762, III, p. 252; Concilium Basileiense, VII, Die Protokolle des Concils, a cura di H. Herre, Basel 1910, p. 461; S. Weber, L'abbazia benedettina di S. Lorenzo a Trento. Trento 1936, pp. 57-62; Dict. d'Hist. et Géogr. Ecclés., VIII, col. 269.