beneficio (benefizio)
Nel significato comune il sostantivo è adoperato in Rime CVI 117 e se pur [l'avaro] vene quand'ell'è [la virtù] partita, / tanto par che li 'ncresca / come ciò possa dar, sì che non esca dal beneficio loda, " cosicché la sua beneficenza non genera merito " (Contini); e frequentemente nel Convivio: I I 9 misericordia è madre di beneficio, VIII 3 dare a uno e giovare a uno è bene; ma dare a molti e giovare a molti è pronto bene, in quanto prende simiglianza da li benefici di Dio; e ancora IX 1, XIII 2 (due volte), II VI 4 (due volte), III 18, VI 10, IV XI 12, 13 e 14, XXI 11, XXII 1 (due volte), XXVI 10. Lo stesso significato ha in Pg V 65 Ciascun si fida / del beneficio tuo sanza giurarlo, e in Pd XVII 88 A lui [Cangrande] t'aspetta e a' suoi benefici.
Per estensione vale " utilità ", " giovamento " che si trae da un beneficio, in Cv I IX 4 manifestamente si può vedere come lo latino averebbe a pochi dato lo suo beneficio, ma lo volgare servirà veramente a molti, XII 3 lo beneficio, lo studio e la consuetudine sono cagioni d'amore accrescitive (D. traduce il concetto ciceroniano da Amic. IX 29), XIII 1 e 3, III XV. 13.