BENESSIUS
Canonico del convento benedettino di S. Giorgio a Praga, identificato da Matĕjček (1922, p. 12) con il canonico Benedetto titolare della curia di Přílepy dal 1294 al 1304 e con lo scriba Benedetto nominato in un frammento del libro delle prebende appartenuto al convento stesso. Con l'attributo di scriptor B. è infatti ritratto sul frontespizio di uno dei codici più rappresentantivi dell'arte figurativa boema dei primi del sec. 14°, il Passionale della badessa Cunegonda (Praga, Státni Knihovna, XIV A 17). Costei, figlia del re Prĕmysl Ottocaro II, entrata nel 1302 nel monastero di S. Giorgio e divenutane badessa nel corso dello stesso anno, commissionò l'esecuzione di vari codici, di cui solo undici si conservano (Praga, Státni Knihovna), variamente datati tra il 1303 e il 1319; tra di essi, sia per qualità esecutiva sia per originalità compositiva, spicca il Passionale. Autore del testo, composto da sei brani latini di differente genere letterario, è il domenicano Kolda de Koldice, lettore della chiesa di S. Clemente, ritratto accanto a B. nel frontespizio con l'appellativo di dictator.Sul ruolo svolto da B. nella compilazione di questo manoscritto le opinioni sono diverse; mentre Wocel (1860, p. 76) identifica in B. il trascrittore e il miniatore dell'opera, in base alla stretta connessione, sulla pagina, tra testo e immagini e all'assenza, sul frontespizio citato, di altri personaggi oltre allo scriba e all'autore, Matĕjček (1922, p. 12), attraverso una serie di considerazioni stilistiche, disgiunge i due ruoli, identificando in B. solo lo scriba.Il Passionale oggi si compone di trentasei pagine, di cui solo le prime ventisei sono miniate: spazi vuoti nelle altre pagine attestano che l'opera non fu mai portata a termine. La datazione del Passionale, relativamente alla trascrizione compiuta da B., si colloca tra il 1312, anno di composizione del primo trattato secondo quanto riporta lo stesso Kolda, e il 1321, anno di morte della badessa, destinataria dell'opera. Il contenuto rappresenta un'allegoria della tormentata vicenda spirituale di Cunegonda e accoglie la teoria cosmologica neoplatonica elaborata dal pensiero di s. Agostino.La grafia di B. è scadente, con vari errori e correzioni; le miniature si dispongono in senso verticale lungo la metà della pagina e possono essere classificate in due gruppi distinti. La prima parte del manoscritto è ornata da scene popolate da figure, semplificate nella composizione per l'adattamento allo spazio esiguo; nel tipo di inquadramento architettonico e nella sproporzione dei corpi queste illustrazioni fanno ancora riferimento alla tradizione romanica tedesca di Ratisbona e Salisburgo. Nella seconda parte del codice le figure tendono invece a isolarsi e ad assumere accenti plastici che denunciano, nel miniatore, una diretta conoscenza della pittura monumentale boema, specialmente dello stile del Secondo Maestro di Strakonice, del quale rimangono alcuni affreschi nella tribuna e nel chiostro della chiesa degli Ospitalieri di s. Giovanni di Gerusalemme (Stejskal, 1980, p. 44); i confronti più stretti possono essere fatti con alcune scene della Passione sui lati ovest e nord del chiostro.
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