BENGASI (VI, p. 636)
Il capoluogo della Cirenaica contava 66.795 ab. nel 1939, di cui 22.000 Italiani. Con decreto 9 gennaio 1939 la provincia di Bengasi venne aggregata al territorio del regno. Negli ultimi anni l'attrezzatura turistica ed alberghiera della città era molto migliorata, come pure gli altri servizî (centrale termo-elettrica, acquedotto, fognature, centrale del latte, ecc.). Anche le attività industriali erano andate progredendo (lavorazione del cuoio, mobili, calzaturificio, cantieri). La seconda Guerra mondiale causò danni considerevoli. Il porto fu semidistrutto, gli alberghi chiusi esaccheggiati, gli edifici pubblici principali (palazzo del governo, della Banca d'Italia, del governatore, ecc.) gravemente danneggiati. Inoltre la popolazione italiana (salvo poche decine di religiosi addetti agli ospedali) è stata fatta rimpatriare.
Storia. - La provincia di Bengasi fu nel corso della seconda Guerra mondiale oggetto di accaniti combattimenti tra le forze italo-tedesche e alleate. Occupata una prima volta dagli Inglesi il 6 febbraio 1941, la città venne ripresa dalle truppe italo-tedesche il 4 aprile. Nuovamente occupata dai primi il 24 dicembre 1941 e ripresa dai secondi il 29 gennaio 1942, essa fu definitivamente occupata dagli Alleati il 20 novembre 1942. Nell'immediato dopoguerra Bengasi è divenuta con Tripoli un'importante base aero-navale di transito per i trasporti angloamericani verso il Medio Oriente.