LIDNER, Bengt
Poeta svedese, nato a Göteborg il 16 marzo 1757, morto a Stoccolma il gennaio 1793. Spirito avventuroso, nel 1776 s'imbarcò come mozzo per le Indie Orientali, e anche dopo che fu tornato nello stesso anno agli studî, continuò a condurre vita errante. Nel 1787 si rifugiò in Finlandia dove visse della generosità di conoscenti e trovò anche moglie. Nel 1789, allo scoppio della guerra con la Russia, riconquistate le grazie del re con l'Ode till svenska soldaten, rientrò in patria ed ebbe il titolo di real segretario con una piccola pensione; ma la salute era rovinata e l'abuso di bevande alcooliche lo trascinò rapidamente alla tomba. Cresciuto da bimbo in un ambiente herrenhutista, in Germania si era entusiasmato per Klopstock; a Parigi, al fianco di Creuiz, s'era innamorato delle idee di libertà e s'era fatto il gusto alle eleganze neoclassiche della poesia francese. Fu, in Svezia, il più vivo interprete di quel contrasto tra sentimento e idee, fra ispirazione e forma, che contrassegnò in Europa la fine del Settecento.
Il sentimento dominante nel suo spirito fu la pietà per ogni forma di sofferenza umana; e la sua potenza come poeta fu soprattutto lirica, patetica. La sua opera migliore è perciò nei momenti lirici, che s'incontrano nelle sue composizioni drammatiche: Erik XIV (composta a Parigi nel 1871-82); Medea (1784); Grefvinnan Spastaras död, appassionato monologo, dove l'azione drammatica, per lo più priva d'interna verità, non è che l'occasione per il prorompere e l'effondersi dei sentimenti. E la stessa struttura hanno anche gli altri suoi componimenti minori: il poemetto Året 1783 (L'anno 1783), il poema Yttersta domen (Il giudizio universale, 1788), gli oratorî: Jerusalems förstöring, (La distruzione di Gerusalemme, 1788), Messias i Gethsemane 1791, ecc.). È una poesia che, nella sua lirica immediatezza e nella sua soggettiva intensità, già anticipa l'età romantica; è, in Svezia, fra la più espressiva del secolo.
Ediz.: Samlade Arbeten, voll. 2, Stoccolma 1788-89; la migliore edizione, è l'8ª a cura di F. Sander.
Bibl.: K. Warburg, Lidner, Stoccolma 1889; M. Lamm, Lidnerstudier, in Samlaren, 1909; id., Upplysningstidens romantik, II, Stoccolma 1920; M. Feuk, Lidners poetiska språk, Stoccolma 1912; S. Belfrage, Gustavianska dikter, Stoccolma 1923.