beni culturali e del paesaggio, conservazione dei
bèni culturali e del paesaggio, conservazióne dei. – Per conservazione s’intende il mantenimento in essere di un bene, prendendosene cura e salvaguardandone l’integrità. In generale, si tratta quindi della sistematica conoscitiva e tecnica in grado di interpretare e preservare le preesistenze cui siano riconosciuti valori storici, artistici e culturali; sul piano esecutivo, di quell’insieme di operazioni tecniche applicate a un bene, tali da garantire la conservazione della sua consistenza materiale, ridurne i fattori di degrado e far sì che esso sia consegnato, attualizzato, a una giusta fruizione sia presente sia futura. Insieme al riconoscimento e alla protezione, la conservazione è dunque attualmente considerata uno dei momenti fondamentali in cui si esplica la tutela dei beni culturali, includendo all’interno di essi il patrimonio artistico, architettonico, archeologico oltre alla città, al paesaggio ecc., ma anche quello più ampiamente culturale, sia materiale sia immateriale. Tale tutela - mirante a garantirne la fruizione alle future generazioni perpetuandone i valori di testimonianza storica senza snaturarne o comprometterne, nei limiti del possibile, i significati originari - si identifica con le diverse attività volte a mantenere l’integrità, l’identità e l’efficienza funzionale del bene stesso e si articola in fasi diverse, che vanno dallo studio alla prevenzione, vista come limitazione dei possibili rischi che esso corre, dalla manutenzione al restauro: il tutto inteso come cura permanente. La conservazione è operazione necessariamente alla base di ogni politica di valorizzazione, mirante cioè a diffondere la conoscenza e la pubblica fruizione del bene, ed è inoltre fra i compiti specifici di chi tale bene detiene, sia che si tratti di soggetti pubblici, sia nel caso di soggetti privati, compresi, per es., gli enti ecclesiastici. Il turismo costituisce notoriamente una utile risorsa, in grado di generare benessere economico e apportare valuta straniera, ma rappresenta tuttavia, al tempo stesso, una delle principali cause di deterioramento fisico e, talvolta, di deformazione dei valori identitari del patrimonio. È il motivo per cui è necessario prevenirne gli eventuali danni, proteggendo da esso i beni in questione, senza che per questo ne venga impedita l’accessibilità. La conservazione dei beni culturali è locuzione spesso utilizzata in coppia con il termine restauro, e talvolta preferita a quest’ultimo, in base al principio, ampiamente condiviso, secondo il quale è preferibile conservare prima che il bene si sia degradato al punto da rendere necessario l’intervento di restauro. Il restauro ha poi, in alcuni casi, assunto connotazioni semantiche non esenti da equivoci e tali da avvicinarne, negativamente, il significato a quello di falsificazione. Esso va invece inteso come uno dei metodi necessari alla conservazione, a cui ricorrere in casi eccezionali: una corretta e continua conservazione può drasticamente limitare tali casi. Si osservi ancora che il termine conservazione ha acquisito sfumature diverse in aree linguistiche e culturali diverse: all’interno dell’ampio bacino di lingua inglese, per es., si parla spesso di heritage conservation o heritage preservation; negli Stati Uniti, in particolare, è molto diffusa la locuzione historic preservation, con significati sostanzialmente analoghi. Nel corso dell’ultimo decennio si è verificato un significativo cambiamento di mentalità nei rapporti fra pubblico e privato: le difficoltà economiche esperite da governi centrali e amministrazioni locali hanno reso chiaro come, per certi aspetti, la conservazione e, più in generale, la valorizzazione dei beni culturali, soprattutto nei casi in cui si tratti di patrimoni ingenti quale quello presente nel nostro Paese, debba necessariamente far ricorso al sostegno di enti, istituzioni e soggetti privati; questi ultimi, d’altra parte, hanno compreso come le ricadute mediatiche e pubblicitarie di tali operazioni siano molto apprezzate da gran parte dei cittadini, sempre più diffusamente convinti dell’importanza culturale, ma anche economica, della costante cura di tale patrimonio.