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BENIAMINO Ben Jonah di Tudela

di Filippo De Filippi - Enciclopedia Italiana (1930)
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BENIAMINO Ben Jonah di Tudela

Filippo De Filippi

Ebreo navarrese del sec. XII, viaggiò, non sappiamo per quale intento, da Navarra a Baghdād, tra il 1159 e il 1173, visitando le colonie ebraiche dei paesi attraversati. Il suo "itinerario", scritto in ebraico (Massā‛ōt "Viaggi"), è il primo contributo importante degli Ebrei alla geografia, povero di osservazioni personali, ma assai interessante per le copiose note storiche e per i dati sulle condizioni religiose; in tutto il Medioevo fu conosciuto il solo testo ebraico, il quale non venne tradotto in latino che nel 1575.

È dubbio fin dove sia pervenuto; probabilmente non molto oltre Baghdād, dove dovette risiedere a luneo e compilare buona parte del suo racconto. Partito da Saragozza e giunto a Barcello, egli seguì la costa fino ad Amalfi, imbarcandosi in Puglia per la Grecia. Pervenne quindi a Costantinopoli (durante il regno di Emmanuele Comneno), e di essa egli dà una buona descrizione. Uscito dal Bosforo, B. costeggiò l'Asia Minore, visitando le maggiori isole dell'arcipelago fino a Cipro, di dove passò sulla terra ferma, pervenendo a Beirut e in Palestina. La sua descrizione della Palestina è più accurata di quella dei pellegrini cristiani dell'epoca. B., dopo esser passato per Gerusalemme e Tiro, andò anche alla vicina Ba‛albek, di rado visitata dai viaggiatori medievali, e a Palmira; dove v'erano allogati 2000 ebrei. Non è chiaro per che via sia andato da Damasco ad Aleppo e all'Eufrate; ma egli dà una minuta e interessante relazione di Baghdād, capitale dell'Islām e metropoli del califfo abbaside, molto bene disposto verso gli Ebrei. Dopo Baghdād, il racconto non ha più il carattere d'impressioni personali: ma sembra piuttosto una relazione d'informazioni raccolte sull'Arabia, la Persia, l'India, il Turkestan, la Cina. È degno di nota che B. fu uno dei primi Europei a dare il nome Cina all'estremo Oriente. Visitò certamente il Cairo e Alessandria, di cui dà una descrizione interessante; si fermò in Sicilia, e visitò nel ritorno l'Italia, la Francia ed altri paesi europei.

Edizioni del testo ebraico: Costantinopoli 1543, Ferrara 1556, e molte volte di poi; edizioni moderne con criterî scientifici: di Asher, con traduzione inglese (Londra 1840); di Grünhut-Adler, con traduzione tedesca (Gerusalemme 1903); di Adler con traduzione inglese (Londra 1907). Si trova anche nella raccolta di Eisenstein, Oṣar ha-Massā‛ōt, (New-York 1926), tradotto dall'ebraico in latino da Arias Montanus, 1575, in francese da P. Baratier (Amsterdam 1734); le traduzioni inglesi, quelle citate di Asher e di Adler; traduzione tedesca succitata di Grünhut-Adler; Reisetagebuch, trad. A. Martineti 1918; Viajes, ecc., traduzione castigliana di I. Gonzales Llubera (Madrid 1918), largamente commentata e annotata; P. Borchardt, Reiseweg des Rabbi B. v. T. u. des Rabbi Petachia aus Regensburg in Mesopotamien und Persien, in Jahrb. jüdisch. Litt. Gesch., 1924; vedi Beazley, The Dawn of Modern Geography, Londra, II, 1901, pp. 218-264.

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beniamino
beniamino s. m. (f. -a) [dal nome di Beniamino, l’ultimo figlio del patriarca Giacobbe e da questi prediletto (in ebr., Binyāmīn «figlio della destra», cioè «fortunato»)]. – Figlio prediletto: il b., la b. del papà (ma anche della mamma,...
Isola di calore urbano
isola di calore urbano loc. s.le f. (anche nella variante scorciata isola di calore) In una grande area urbana, zona che, rispetto a quelle circostanti caratterizzate da un maggiore sviluppo di copertura vegetativa del suolo, presenta una temperatura...
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