beninanza
Termine di origine provenzale, frequente nella lirica duecentesca (Protonotaro Pir meu cori 63; Pucciandone Tuttora agio di voi 13; cfr. inoltre il glossario di Panvini, Rime [sub v. ‛ benenanza ']; e Memoriali bolognesi La fina çoy 12, Placente vixo 47). In Pd XX 99 lei [la divina volontate]... vuole esser vinta, / e, vinta, vince con sua beninanza, è la " benignità ", la " bontà ", con cui la volontà di Dio trionfa proprio quando sembra sconfitta, perché costretta a modificare le sue decisioni di fronte al caldo amore e alla viva speranza (v. 95) dell'uomo. In Pd VII 143 ma vostra vita sanza mezzo spira / la somma beninanza, e la innamora / di sé sì che poi sempre la disira, la " suprema bontà " è Dio stesso.