BRITTEN, Benjamin (App. II,1, p. 461)
Morto ad Aldeburgh, Suffolk, il 4 dicembre 1976. Dopo il successo internazionale di Peter Grimes la figura di B., pur incontrando l'opposizione di vasti settori dell'avanguardia europea e americana del secondo dopoguerra, si è affermata fra le più singolari personalità del Novecento, in cui mantiene un originale, solitario rilievo specialmente con alcune opere teatrali e composizioni sinfonico corali. Negli ultimi anni aveva cessato quasi del tutto l'attività di direttore d'orchestra, e di collaboratore, come pianista, del tenore P. Pears. Diresse la Glyndebourne opera Company, trasformata nel 1947 nel celebre English opera Group, al quale si deve la riesumazione di antiche opere del repertorio musicale inglese e l'allestimento di lavori del teatro musicale inglese del Novecento. Nel 1948 fondò il Festival annuale di Aldeburgh, la città in cui risiedeva dal 1942.
Composizioni: Per il teatro The little sweep, opera per bambini (testo di E. Crozier, Aldeburgh 1949); Billy Budd (testo di E. M. Forster e E. Crozier, da H. Melville, Londra 1951); Gloriana (testo di W. Plomer, ivi 1953); The turn of the screw (testo di Myfanwy Piper, da H. James, Venezia 1954); Noye's fludde (da un mistero medioevale inglese, Orford 1958); A midsummer night's dream (su testo proprio e di P. Pears, da Shakespeare, Aldeburgh 1960); The golden vanity, per tre soprani, due contralti, due piccoli cori e pianoforte (testo di C. Graham, ivi 1967); Death in Venice (testo di Myfanwy Piper, da T. Mann, ivi 1973). Per coro e orchestra: Cantata academica (Carmen Basiliense), con soli, op. 62 (1959); War requiem, con soli (1962); Cantata misericordium, con baritono e piccola orchestra op. 69 (1963); The building of the house, ouverture op. 79 (1967). Per coro e strumenti: Missa brevis, per voci bianche e organo (1959); Curlew river, parabola sacra, con soli, flauto, corno, viola, contrabbasso, arpa, percussione e organo op. 71 (testo di W. Plomer, 1964); The burning fiery furnace, parabola sacra, 1966; The prodigal son, parabola (1968). E inoltre musiche per strumenti solisti e orchestra, musica da camera, liriche per canto e pianoforte, pezzi per pianoforte e rielaborazioni e revisioni di Beggar's opera di J. Gay (Cambridge 1948); di Dido and Aeneas di Purcell (Londra 1951); della Golden sonata di Purcell per due violini, violoncello e pianoforte.
Ha pubblicato: The story of music (con I. Holst) Londra 1956; On receiving the first aspen award, ivi 1964.
Bibl.: E. W. White, B. Britten: a sketch of his life and works, Londra 1948 e 1954; D. Mitchell, H. Keller, B. Britten: a commentary of his works from a group of specialists, Londra-New York 1953; P. Tranchell, Britten and brittenites, in Music and letters, Londra 1953; fasc. 7 e 11 della Musik der Zeit, a cura di H. Lindlar, Bonn 1954-1955; R. Carpenter, Baines and Britten, in The Musical Times, Londra 1958; D. Brown, Stimulus and form in Britten's works, ivi 1963; Tribute to B. Britten on his fiftieth birthday, a cura di A. Gishford, in Simposium, ivi 1964; H. Holst, Britten, ivi 1966; P. M. Young, Britten, ivi 1966; M. Hurd, B. Britten, ivi 1966; P. Howard, The Operas of B. Britten: an introduction, New York-Washington 1969; E. W. White, B. Britten. His life and operas, Londra 1970.