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BRITTEN, Benjamin

Enciclopedia Italiana - II Appendice (1948)
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BRITTEN, Benjamin


Compositore di musica, nato a Lowestoft (Gran Bretagna) il 22 novembre 1913. Studiò dapprima con F. Bridge e poi, al Royal College of Music di Londra, con F. Ireland. Visse alcuni anni nell'America Settentrionale.

Già favorevolmente noto negli ambienti musicali anglo-americani fin dalle prime composizioni, tra le quali emergono la Sinfonietta per 10 strumenti (1932), la Fantasia per oboe, violino, viola e violoncello (1933), le variazioni A Boy was born per coro (1934), la Suite per violino e pianoforte (1936) e le Variazioni per orchestra d'archi (1938), il B. s'è poi acquistato con la sua opera teatrale Peter Grimes (1944) buona rinomanza internazionale, e si può dire che dei musicisti anglo-sassoni egli sia oggi quello alla cui attività (a torto o a ragione) arride il più largo e fervido interessamento. Altre composizioni del B. pur vanno ricordate, tra le quali: Les Illuminations per canto e strumenti a corda (1935), Concerto per violino e orch. (1939); A Requiem Symphony (1940), Seven Michelangelo Sonnets (1940), Quartetto per archi n. 1 (1941), Scotch Ballad per due pianoforti e orch. (1941), Diversions per pianoforte e orch. (1941), Hymn to S. Caecilia per coro (1942), Serenade per tenore, corno e archi (1942), Preludio e Fuga per diciotto strumenti a corda (1943), Quartetto per archi n. 2 (1945), John Donne's Sacred Sonnets (1545), The Rape of Lucretia, opera teatrale (1946), Occasional Ouverture per orchestra (1946); Albert Herring, opera teatrale (1947).

Vedi anche
ouverture Composizione, concepita come introduzione a un’opera teatrale, a un oratorio o a una cantata. Pur con precedenti fin dal 16° sec., l’o. conobbe una sistemazione formale soltanto alla fine del 17° sec.: in Francia con G.B. Lulli, in Italia con A. Scarlatti. Le forme dell’o. francese (o lullista) constano ... violoncello Strumento musicale ad arco, con 4 corde accordate per quinta (do1, sol1, re2, la2), appartenente alla famiglia del violino, della viola e del contrabbasso, nella quale occupa il posto del tenore o del baritono, con un’estensione dal do1 al mi5. Derivato nel 16° sec. dalla viola da gamba di registro basso, ... preludio Brano strumentale in forma libera e a carattere introduttivo che precede una suite, una fuga, un atto d’opera; può essere anche una composizione a sé stante. L’uso di un p. era frequente nelle composizioni degli aedi per trovare l’intonazione. Dalla civiltà greca quest’uso passò alle pratiche cristiane, ... suite Composizione strumentale diffusa in epoca barocca, formata da più movimenti, prevalentemente di danza, di uguale tonalità. Di origine cinquecentesca, e sviluppatasi poi, con vari schemi, nel Seicento, la s. ha la sua massima fioritura verso la metà del 17° sec., per impulso specialmente italiano e con ...
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    Musicista inglese (Lowestoft, Suffolk, 1913 - Aldeburgh, Suffolk, 1976). Precocissimo talento musicale, studiò con F. Bridge, J. N. Ireland e A. Benjamin. Dal 1935 ebbe come collaboratore il poeta W. H. Auden che seguì nel 1939 negli USA. Tornato in patria (1942) scrisse l'opera Peter Grimes (1945), ...
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