Grillo, Bèppe (propr. Giuseppe). - Attivista e comico italiano (n. Savignano 1948). Nel 1978 ha esordito in TV in programmi come Secondo Voi (1977-78); Luna Park (1979); Te la do io l’America (1981) e Te lo do io il Brasile (1984), proponendo una satira estremamente corrosiva e pungente. Tale stile ha contribuito a incrinare i rapporti con la TV di Stato, dalla quale G. si è allontanato alla fine degli anni Ottanta per poi farvi ritorno nel 1994 con due spettacoli comici fortemente critici sulla speculazione commerciale delle compagnie telefoniche. A partire da questa data, G. si è quindi dedicato con energia crescente agli spettacoli in teatro ottenendo una vasta popolarità. Tra le sue tournée teatrali vanno ricordate Energia e informazione (1995); Cervello (1997); Apocalisse morbida (1998); Va tutto bene (2002-03). Negli anni successivi, mentre sono proseguiti i suoi tour (Bellegrillo.it, 2005; Incantesimi, 2006; Reset, 2007; Delirio, 2008; Beppe Grillo is back, 2010; Te la do io l'Europa, 2014; Grillo vs. Grillo, 2016; Io sono il peggiore, 2023), ha raggiunto grande popolarità attraverso l'apertura di un blog che è giunto al vertice dei più seguiti in Italia e che G. ha posto a base della creazione di un movimento di protesta ispirato a legalità, ecologia e democrazia dal basso. Si è reso noto per le provocatorie iniziative promosse come atti di denuncia nei confronti della situazione politica italiana, che ha stigmatizzato attraverso manifestazioni di piazza quali i V-Day (2007, per la proposta di una legge di iniziativa popolare; 2008, per la libertà di informazione) e Woodstock 5 stelle (2010), divenendo icona popolare di una protesta diffusa che ha suscitato grande attenzione, grazie anche all’utilizzo dei social media per dare voce a un gran numero di cittadini. Dopo aver ispirato molte liste civiche, nel 2009 ha promosso la trasformazione del movimento nato dal suo blog in un movimento politico nazionale, il Movimento 5 stelle, che anche negli anni successivi ha continuato a mettere in atto vigorose campagne di opposizione contro le politiche governative; ciò non gli ha risparmiato severe critiche da più parti ma gli è valso un ampio consenso popolare, come attesta il successo riportato alle amministrative del maggio 2012 e alle regionali in Sicilia tenutesi nell'ottobre dello stesso anno. Successo confermato dal risultato ottenuto nelle elezioni politiche del 2013, dove il Movimento 5 stelle è risultato il primo partito alla Camera dei Deputati con oltre il 25% dei consensi. In controtendenza rispetto alle passate elezioni, il partito ha perso molti voti alle elezioni europee del 2014, in cui ha di poco superato il 21%, mentre alle amministrative del 2016 ha ottenuto un notevole successo elettorale, presentandosi in 102 comuni, ha fatto eleggere 38 sindaci, conquistando 19 città sulle 20 in cui era in lizza al secondo turno, tra cui importanti capoluoghi come Torino con C. Appendino e la Capitale con V. Raggi. Alle elezioni politiche del 2018 il Movimento ha avuto uno straordinario successo ottenendo più del 32% dei voti sia alla Camera che al Senato, risultando il primo partito ma non raggiungendo la maggioranza assoluta per governare. In una situazione politica di stallo, a quasi tre mesi dalle elezioni, il Movimento ha raggiunto un accordo con la Lega e individuato nel giurista Giuseppe Conte il premier condiviso, dando così vita al primo governo della storia repubblicana giallo-verde. Alle elezioni europee del 2019 il Movimento ha registrato un forte calo di consensi attestandosi intorno al 17%. Nell’agosto dello stesso anno, date le divergenze tra i due partiti di maggioranza, la Lega, forte dei consensi ottenuti alle elezioni amministrative ed europee, ha presentato una mozione di sfiducia, poi ritirata, al presidente del Consiglio Conte, che ha rassegnato le dimissioni del governo da lui presieduto al Presidente Mattarella, il quale ha preso atto delle dimissioni e ha invitato il governo a curare il disbrigo degli affari correnti. Nel settembre successivo è nato un nuovo governo sempre a guida Conte con la maggioranza formatasi tra il Movimento, il Partito democratico e LeU, dando vita al primo governo giallo-rosso. Nel gennaio del 2021 il secondo governo Conte è entrato in crisi, dopo il mancato appoggio della forza politica facente parte della maggioranza Italia viva e nel febbraio successivo è nato il governo Draghi a cui il Movimento ha dato l'appoggio. Nell’agosto dello stesso anno l'Assemblea nazionale degli iscritti del Movimento ha approvato il nuovo statuto che regola le attività e definisce i ruoli e le funzioni degli organi e dove è inserita la Carta dei principi e dei valori del Movimento, e Conte è stato eletto Presidente, mantenendo G. il ruolo di garante assunto nel 2017. Nel febbraio del 2022 lo statuto e le nomine approvate, compresa quella di Conte, sono stati sospesi in via cautelare dal Tribunale di Napoli, dopo il ricorso di alcuni attivisti, a causa soprattutto dell’esclusione dal voto degli iscritti da meno di sei mesi, conservando G. la sua carica. Il mese successivo l'Assemblea degli iscritti ha approvato di nuovo lo statuto, aggiornato con le modifiche richieste dalla Commissione di Garanzia degli Statuti, e riconfermato le nomine. A giugno il ministro degli Esteri L. Di Maio, in disaccordo con la linea politica del Presidente Conte, dopo uno scarso risultato alle elezioni amministrative, ha lasciato il Movimento costituendo il gruppo parlamentare Insieme per il Futuro, a cui hanno aderito altri parlamentari eletti nelle fila del movimento politico, creandosi di fatto una scissione all’interno dello stesso, e risultando il M5S non più il primo partito in Parlamento. Il 14 luglio dello stesso anno il Movimento non ha votato il decreto aiuti al quale era stata posta la fiducia, portando il Presidente del Consiglio M. Draghi a rassegnare le dimissioni, reiterate il 21 luglio successivo, dopo che anche la Lega e Forza Italia non hanno votato la fiducia, portando il Presidente della Repubblica a sciogliere le Camere e conducendo a elezioni anticipate. Alle elezioni politiche tenutesi a settembre dello stesso anno il Movimento, presentatosi da solo, non in coalizione con altre forze politiche, si è attestato intorno al 15%, risultando il terzo partito nel Paese, dopo Fratelli d'Italia e Partito democratico. Tra le sue pubblicazioni, anch'esse accese dai toni della protesta ideologica: Schiavi moderni (2007); Prendiamoci il futuro (2010); Tutto quello che non sapete è vero (2011); Siamo in guerra (2011, con G. Casaleggio); Il Grillo canta sempre al tramonto. Dialogo sull'Italia e il Movimento 5 Stelle (2013, con G. Casaleggio e D. Fo); Il libro dell'Altrove (2023).