beppegrillesco
agg. (iron.) Di Beppe Grillo, tipico di Beppe Grillo.
• l’antipolitica arrivò davvero. Prese le forme arruffapopolo della tv di [Michele] Santoro, dei poemetti di [Marco] Travaglio, delle intemerate di [Antonio] Di Pietro, dei Vaffa beppegrilleschi. (Giancarlo Perna, Giornale, 30 maggio 2008, p. 16) • La demagogia beppegrillesca insiste, naturalmente, sugli stipendi «d’oro» dei parlamentari. (Mauro Mellini, Opinione, 4 ottobre 2010, p. 3) • [Carlo Verdone:] «Aveva ragione [Alberto Sordi]: l’italiano medio era un’invenzione di Ugo Tognazzi, Nino Manfredi e soprattutto sua. Una maschera potente nel raccontare le nostre mediocrità e furbizie, penso al medico della mutua; alla fine erano gli italiani stessi a imitare [Alberto] Sordi. Simpatia che ho provato a portare avanti con alcuni dei miei personaggi». Tra questi, Pasquale Ametrano, il migrante che in Bianco, rosso e Verdone (1981) arriva al seggio di Matera, dalla Germania, dopo una piccola odissea. E fa una dichiarazione beppegrillesca ante litteram. «Andate a pijà tutti quanti ’nder c…». (Luca Mastrantonio, Corriere della sera, 31 marzo 2013, p. 25).
- Derivato dal nome proprio Beppe Grillo con l’aggiunta del suffisso -esco.
- Già attestato nel Riformista del 6 ottobre 2005, p. 8 (Luca Mastrantonio).