BEREA di Macedonia (gr. Βέροια, poi Βέρροια, o Βεροίη, Βερόη, lat. Berrhoea e Beroea)
Antica città nella regione di Emathia, ai piedi del Bermio. Il suo nome compare sicuramente in iscrizioni della fine del sec. IV a. C. In essa, nel 288 a. C., Demetrio, vinto da Pirro, perdette il trono. Dopo Pidna (168 a. C.), fu una delle prime città macedoniche che si arresero ai Romani, e fu poi, dal 146, soggetta a Roma, con tutta la Macedonia, ridotta allora a provincia. Nell'inverno 49-48 a. C. fu il quartiere generale di Pompeo. Al sorgere del cristianesimo era in essa un'importante colonia giudaica, dove predicò con fortuna S. Paolo nel 54 o 55 d. C. (Atti, XVII, 10-14). Fu presto sede di un vescovato, prima sotto la metropoli di Tessalonica, poi metropoli essa stessa. Ebbe avventurose vicende durante il Medioevo, disputata accanitamente tra Bulgari, Serbi, Greci e Latini; fu presa alla fine del sec. XIV dai Turchi, che la chiamarono Qara Verria (Verria [Berea] la nera).
L'attuale centro, conservante il nome antico sotto la pronunzia moderna di Verria, conta circa 13.000 abitanti, ed è situato sulla ferrovia Salonicco-Monastir; dista da Salonicco 68 chilometri.
Bibl.: E. Oberhummer, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl., III, col. 304 segg.; S. Casson, Macedonia, Thrace and Illyria, Oxford 1926, p. 14, tav. II; iscrizione di B. in Annual of the British School, XVIII (1911-12), p. 133 segg.