Marchese d'Ivrea (m. Bamberga 966); figlio di Adalberto e di Gisla, figlia di Berengario I, rifugiatosi in Germania per sfuggire a Ugo di Provenza re d'Italia, che non tollerava la potenza del grande feudatario e dichiaratosi vassallo di Ottone re di Germania, discese in Italia sperando nell'aiuto dei grandi del regno, ostili a Ugo (945) che rinunciò al trono in favore del figlio Lotario. Nominato consigliere di quest'ultimo, B. di fatto governò come re: e re, alla morte di Lotario, fu incoronato a Pavia col figlio Adalberto (15 dic. 950). Sceso in Italia Ottone, chiamato dalla vedova di Lotario, Adelaide, e dal papa, e incoronatosi re d'Italia a Pavia (sett. 951), B. poté riottenere il regno, come feudo, mutilato però della marca del Friuli, dallo stesso Ottone (ag. 952). Il tentativo di risollevare le sue sorti fu osteggiato dai signori di tutta Italia e dal papa, che invocarono l'intervento di Ottone, il quale si pose a capo di una spedizione nel 961. B., difesosi a lungo nella rocca di S. Leo, dovette infine, verso il Natale del 963, arrendersi. Condotto prigioniero in Germania, vi finì oscuramente.