BERENICE (Βερενίκη, Berenīce) figlia di Lago
Nata da questo e da Antigone, era quindi sorellastra di Tolomeo I. Già vedova d'un certo Filippo, macedone di oscura origine, al quale aveva dato almeno tre figli - Magas futuro re di Cirene, Antigone, andata sposa a Pirro, e Teoxena - era stata addetta al seguito della zia Euridice, che dalla Macedonia si recava a sposare il satrapo d'Egitto. Ma Tolomeo non tardò a trovare la nipote molto più attraente della zia, e seppure non sciolse il precedente matrimonio con un ripudio - i re Macedoni erano stati e i primi Diadochi furono poligami - certo è che fece di Berenice la moglie preferita, in titolo, ufficiale. Berenice con la virtù e l'intelletto seppe conservare sempre questa preminenza.
Conosciamo due figli nati dal nuovo legame: Arsinoe, nata nel 316-15 al più tardi, e Tolomeo II, nato a Coo nel febbraio 308, quando il padre dominava l'Egeo. Forse anche la principessa Filotera, a giudicare dalla posizione che ebbe più tardi alla corte, fu figlia di Berenice. La zia, che costei aveva soppiantata nel talamo, soltanto nel z.86 abbandonò l'Egitto ritirandosi a Mileto, quando parve manifesto che il figlio di lei Tolomeo (Cerauno) sarebbe stato escluso dalla successione al trono poiché il futuro Filadelfo appariva evidentemente designato come principe ereditario.
Non sappiamo nulla degli ultimi anni di Berenice, né conosciamo la data della sua morte, ma deve ritenersi che precedesse il marito nella tomba.
Fu assai probabilmente seppellita presso il sēma di Alessandro Magno. Nel 274, quando venne celebrata la seconda grande festa per onorare il fondatore della dinastia, Berenice fu associata nel culto divino al marito con il titolo comune di dei salvatori, consacrazione di quello che i Rodî avevano decretato a Tolomeo I quand'era ancora in vita. Fu in tale occasione ch'ebbe luogo la stupefacente processione di cui Callisseno (presso Ateneo) ci ha lasciato la descrizione. La defunta regina ebbe culto anche fuori di Alessandria, poiché conosciamo almeno un santuario a lei dedicato, nel Fayyūm. Parecchie città e villaggi dell'Egitto derivarono il proprio nome da Berenice. All'infuori dei ritratti che appaiono sulle monete, possederemmo un suo busto in marmo nella bella testa femminile scoperta nel Serapeo d'Alessandria, se è giusta l'identificazione propostane dal Picard.
Fonti: Pausania, I, 6, 8; 7, 1; Plutarco, Pyrrh., 4; Teocrito, XVII, 34 seg.
Bibl.: Oltre le opere generali di storia greca ed ellenistica vedi A. Bouché-Leclercq, Histoire des Lagides, I, Parigi 1903; E. Bevan, A History of Egypt under the Ptol. dynasty, Londra 1927, p. 51 segg. e passim; Ch. Picard, Tête féminine du Musée d'Alexandrie, n. 3908, in Mon. Piot, XXVIII, pp. 1-18.