BERENICE figlia di Tolomeo II
Nata nel 278 circa da Tolomeo II e dalla prima moglie di lui Arsinoe figlia di Lisimaco, fu sacrificata alla ragione politica e nel 252-51 destinata come sposa ad Antioco II che già era unito con Laodice. Il nuovo matrimonio avrebbe dovuto costituire un saldo pegno di concordia fra i due regni pacificatisi dopo lunga guerra.
Berenice fu accompagnata dal padre fino a Pelusio, ma ciò non deve far concludere che la Celesiria era stata inclusa nella dote della novella sposa, poiché una lettera dell'intendente di Apollonio, diocete della Fenicia, ci apprende che questi, nella primavera del 251, si avvicinava a Sidone col seguito che accompagnava la principessa alla frontiera. Questa era dunque a nord della Celesiria. Ad ogni modo è certo che Berenice ebbe una cospicua dote, se la tradizione la conosce con l'epiteto di "portatrice di dote" (ϕερνοϕόρος). Tolomeo II aveva in ciò largheggiato, mosso dalla speranza e dal desiderio di avere un nipote sul trono di Siria; si narra anzi a tal proposito che inviasse regolarmente alla figlia una provvista d'acqua del Nilo, ritenuta ricca di proprietà fecondatrici. Del resto Berenice non tardò a procurare l'atteso erede. Ma la sua felicità fu assai effimera e forse Tolomeo II visse abbastanza per conoscere la tragedia in cui naufragarono tutti i suoi sogni e progetti. Laodice seppe attrarre di nuovo a sé Antioco in Efeso e, morto questi nel 206 designando a successore il figlio di lei, incaricò speciali emissarî di sbarazzarla della rivale.
La regina Berenice si batté come una tigre, ma non poté sfuggire, insieme col figlio, al suo fato, prima che, trovandosi assediata in Dafne, giungesse in suo soccorso l'esercito egiziano guidato da Tolomeo III in persona. Questi ne vendicò la morte con una guerra coronata da una fulgida vittoria. Di tale spedizione, conosciuta con il nome di terza guerra siriaca, possediamo un'interessante descrizione in un papiro di Grurob (Fayyūm).
Fonti: Teocrito (Schol.), XVII, 128; S. Girolamo, in Dan., XI, 6-9, XII, 5; Polieno, VIII, 50; Giustino, XXVII, 1. Papiro di Gurob, in Wilcken, Grundzüge und Chrestomathie der Papyruskunde, I, Chrestomathie, num.1, e bibliografia ivi. Nuova edizione del testo in Jacoby, Fragm. der griech. Hist., II, 885 seg.
Bibl.: v. agatocle; G. De Sanctis, Il papiro di Gurob e la guerra laodicea, in Atti Acc. Scienze di Torino, XLVII, p. 801 seg.; W. Koch, Ein Ptolemäerkrieg, Stoccarda 1923, p. 172, nota 36.