Città della Norvegia sud-occidentale (244.620 ab. nel 2007), capoluogo della contea di Hordaland, seconda città del paese. Numerosi canali la mettono in comunicazione con l’Atlantico. Il clima è mite. Importante porto commerciale e peschereccio (merluzzi, aringhe); industrie conserviere, meccaniche, tessili, della carta e del legno. È anche centro di attività finanziarie e assicurative; sede di università (dal 1948).
Abitata già in epoca remota, nei primi secoli del Medioevo fu possesso dei re norvegesi, con il nome di Alreksstadir. Dopo il 1070 la sua importanza crebbe e ben presto divenne la più notevole città commerciale dell’intera Scandinavia, soprattutto per l’industria e l’esportazione del pesce salato. I Tedeschi della Lega anseatica vi fondarono, verso la metà del 15° sec., una fiorente colonia e influirono politicamente sulla città, introducendovi la Riforma luterana (1528). Nel 1790 fu proibita l’immigrazione straniera, ma la città mantenne egualmente il suo primato commerciale in Norvegia sino alla metà del sec. 19°. Fu distrutta più volte da incendi (gravissimi quelli del 1198, 1702, 1916).