BERILLO (dal gr. Βήρυλλος; fr., ingl. beryl; ted. Beryll; sp. berilo)
È un minerale formato di alluminio Be3Al2(SiO3)6; la composizione teorica è SiO2 67,0; Al2O3 19,0; BeO 14,0 = 100.
Spesso i metalli alcalini Na2, Li2, Ce2, e subordinatamente K2, sostituiscono il berillio con una percentuale che va da 0,25 a 5% di ossido. Può esservi presente anche acqua chimicamente combinata. Cristallizza nella classe bipiramidale diesagonale con la costante c = 0,4989 (Kokšarov). Angoli caratteristici:
Nei cristalli dominano quasi sempre un prisma verticale d; primo ordine e la base, la quale raramente è tanto sviluppata da dare al cristallo l'abito tabulare. Striature verticali o, meno spesso, orizzontali del prisma indicano l'importanza delle zone degli assi cristallografici. Tra la base e la zona dei prismi si trovano per lo più molte facce di bipiramidi esagonali di primo e secondo ordine, come anche di bipiramidi diesagonali.
Il berillo, oltre che in bei cristalli, può trovarsi qualche volta in grosse masse rozzamente colonnari oppure granulari o compatte.
Sfaldatura imperfetta ed indistinta secondo (0001); frattura concoide, ineguale; fragile. Durezza 7,5-8; peso specifico 2,63-2,80. Splendore resinoso, subtraslucido (berillo comune); trasparente e con bello splendore vitreo (berillo nobile). Il berillo comune ha un colore per lo più da giallo a verde giallognolo, meno frequente è il giallo bruno, inoltre può essere azzurrino o biancastro. Il berillo nobile, pregiato come gemma, costituisce, a seconda del colore, altrettante varietà, distinte tra loro da quasi altrettanti nomi: smeraldo (verde erba), acqua marina (azzurro cielo o verde mare), acqua marina crisolite (giallo verdastro), berillo (giallo), berillo aureo (giallo oro). Il nome generico di berillo nobile serve a denotare le altre varietà come quella limpida ed incolore o quella rosea.
Il berillo ha dicroismo più o meno distinto; spesso si può riconoscere che il raggio straordinario è più fortemente assorbito del raggio ordinario. L' acqua marina e lo smeraldo non di rado hanno ω = verde, ε = azzurrognolo.
Il berillo presenta doppia rifrazione debole, spesso biassicità anomala. L'indice di rifrazione è differente a seconda delle varietà; la sostituzione degli alcalini al berillo in generale innalza il valore della doppia rifrazione. A temperatura normale e per luce di sodio (λ = 589), i valori medî sono ω = 1,582, ε = 1,576. È difficilmente fusibile: grado di fusione secondo la scala di Kobell uguale a 5,5. Al cannello le varietà colorate diventano bianche. Insolubile negli acidi.
Il berillo può alterarsi in muscovite, caolino e bolo, con separazione di quarzo. Il berillo è un minerale di origine pneumatolitica, che si trova nei graniti, nelle pegmatiti, nei gneiss e nei micascisti, con feldspato, quarzo, mica, ecc. Per il suo alto grado di durezza si ritrova in giacimenti secondarî come materiale di trasporto.
I più bei cristalli di smeraldo si trovano, con calcite, quarzo e parisite nel calcare cretaceo delle vecchie cave di Muzo, in Colombia, note agli Spagnuoli sin dal 1537. Meno belli, ma più frequenti, sono gli smeraldi scoperti nel 1837 nei micascisti di Takovaja a N. di Sverdlovsk (Siberia): qui il minerale si trova associato a fenacite, crisoberillo, apatite, rutilo, ecc. Piccoli cristalli, spesso non così limpidi da poter servire come gemma, si trovano nel micascisto della valle del Habach nel Salisburghese. Quelli della cave del monte Zúbara Zabārah presso Qoseir (Alto Egitto) hanno interesse soltanto perché le miniere sono le più antiche conosciute. Infatti, secondo un'iscrizione geroglifica trovata in queste cave, esse sarebbero state lavorate fin dal 1560 a. C. Grossi cristalli, fino a 22 cm. di lunghezza, ma di colore non uniforme e fessurati si rinvengono a Stonypoint (Carolina Settentrionale) insieme a spodumeno, rutilo, muscovite, ecc.
Berilli di color giallo e blu ed acquamarine verde-mare furono trovati in Siberia, oltre che nella cava di smeraldo su menzionata, anche a Mursinsk e a Sajtansk presso Sverdlovsk; inoltre presso Miask e nella catena degli Adunčelon associati con topazio. Nell'India inglese a Coimbatore; e nel Brasile al Rio São Matheus. Quelli dei Monti Mourne (Irlanda) sono quasi incolori.
Bellissimi cristalli rosei ed incolori e acque marine si trovano in Italia nelle druse cristallizzate del granito di S. Piero in Campo (isola d'Elba), con tormalina, ortoclasio, quarzo, mica, ecc., e nelle sabbie di Lonedo (Vicenza), con corindone, zircone e spinello. Cristalli rosei, ugualmente belli e più grossi, provengono dalla California e dal Madagascar.
Berillo comune, in prismi che possono raggiungere dimensioni anche notevoli, si trova nelle pegmatiti di Craveggia (Val Vigezzo, Ossola), di Olgiasca (lago di Como), di Rubinstein (Baviera), di Limoges (Francia), di Grafton e di Ackwort nel New Hampshire, e ancora, come accessorio, nel granito di Ehrenfriedersdorf (Sassonia) e di Schlaggenwald (Horní Slavkov) in Boemia.
Il berillo comune, dove si trova in quantità notevoli, è ora utilizzato per ricavarne il metallo, berillio o glucinio, che per leggerezza e tenacità ha pregi superiori a quelli dell'alluminio.
Worobiewite è chiamato il berillo di Hebron, interessante per il tenore in Cesio (3,1% di CsO).
Rosterite (Grattarola), varietà dell'Elba, dedicata a G. Roster; a luce polarizzata, una sezione parallela alla base è divisa in sei settori corrispondenti ai sei lati del prisma; l'estinzione avviene contemporaneamente in tre settori alterni; otticamente biassico. Colore rosso-rosa pallido.
Pseudosmeraldo, minerale che risulta dall'alterazione del berillo, nome introdotto da Berzelius per indicare una pseudomorfosi di mica su berillo comune; ha durezza 5,5 e peso specifico 2,70.
V. tavole a colori.