berlusconeggiare
v. intr. (scherz. iron.) Comportarsi con i modi tipici di Silvio Berlusconi.
• Dice Walter Veltroni all’«Espresso»: antiberlusconiano io? Non scherziamo, le riforme si fanno con l’avversario. È Berlusconi a berlusconeggiare più e peggio di prima. (Paolo Franchi, Corriere della sera, 4 ottobre 2008, p. 42, Commenti) • Rinato. Finalmente calato, di nuovo, nel format che predilige: quello dell’uomo del fare e del padre della patria. Che a volte dalla sua poltroncina di «Porta a Porta» berlusconeggia troppo ‒ «Queste non sono casette di legno ma vere e proprie ville dove tutti vorremmo vivere», assicura il Cavaliere parlando dei prefabbricati di Onna ‒ ma all’inizio riesce nel tono della voce non altisonante, anzi è rauco, e nell’atteggiamento generale a trasmettere ciò che si propone: un misto di dolore e di speranza. (Mario Ajello, Messaggero, 16 settembre 2009, p. 3, Primo Piano).
- Derivato dal nome proprio (Silvio) Berlusconi con l’aggiunta del suffisso -eggiare.
- Già attestato nel Corriere della sera del 26 novembre 1995, p. 3, In primo piano (Paolo Conti).