berlusconide
s. m. e f. e agg. (iron.) Epigono di Silvio Berlusconi.
• Tutta l’estate è rovente di idee geniali. Alla ripresa, con Gianfranco Rotondi, neodemocristiano berlusconide, [Renato Brunetta] annuncia il Di.Do.Re, acronimo di Diritti e Doveri di Reciprocità dei conviventi. (Alberto Statera, Repubblica, 8 dicembre 2008, Affari & Finanza, p. 10) • Se si vuol trovare un ennesimo segno della mutazione antropologica in corso nella politica italiana, si può cominciare dal marchio registrato degli incontri grillini, ragione non ultima, purtroppo, dei loro successi. È vero che, a certificare l’involuzione della specie basta e avanza lo spettacolo dei berlusconidi in Parlamento e zone limitrofe, con ampie possibilità di documentazione, dalla gesticolazione ridicola dell’inverecondo [Domenico] Scilipoti, alla patetica e irosa coppia Bondi, alla Fidanzata telecafona che invoca il Papa a difesa della sua pingue cassaforte: (Vittorio Coletti, Repubblica, 1° dicembre 2013, Genova, p. I) • va detto anche questo: [Giovanni] Toti, rispetto ai berlusconidi storici, è antropologicamente eccentrico. Per oratoria e per curriculum: arriva dalla direzione del Tg4, ma dopo che [Emilio] Fede aveva portato via meteorine e book fotografici. È stato nella sala del bunga bunga, ma solo per (di)mostrare, tramite reiterato speciale Mediaset, che era una linda tavernetta per figli ed educande. (Enzo Costa, Unità, 14 aprile 2014, p. 20, Tv).
- Derivato dal nome proprio (Silvio) Berlusconi con l’aggiunta del suffisso -ide.
- Già attestato nella Stampa del 7 dicembre 1992, p. 1, Prima pagina (Gian Paolo Ormezzano).