Vedi BERNA dell'anno: 1973 - 1994
BERNA
Museo Storico Bernese (v. s 1970, p. 150). - Antikenkabinett. - Il nucleo più consistente della raccolta di antichità di B. è formato da 173 vasi di ceramica, che nel 1830 furono donati alla propria città natale dal Reggimento Bernese, di stanza nel Regno di Napoli. Con una trattenuta volontaria sulla paga mensile, il corpo degli ufficiali del reggimento comprò per c.a 500 ducati alcuni vasi antichi, che allora erano venuti alla luce nella necropoli di Nola, dove era stanziata la guarnigione. Tali vasi risalgono in maggioranza al V sec. a.C., in minor misura al VII, VI e IV secolo. Si tratta sia di manufatti di produzione italica locale, sia di vasi importati dalla Grecia (per un 40%), sia infine di imitazioni etrusche o dell'Italia meridionale da originali corinzi o attici, che nel complesso riflettono lo sviluppo politico, economico e culturale raggiunto in antico dalla regione. La cosiddetta «Collezione di Nola» degli ufficiali bernesi fu esposta dapprima nell'edificio della biblioteca di B., suscitando probabilmente una grande impressione. In seguito si aggiunsero vasi da varie collezioni private e dal Museo Nazionale di Atene come risultato di uno scambio con reperti provenienti da palafitte di area svizzera. A integrazione della raccolta altri oggetti antichi (terrecotte, statuette di bronzo, sculture in marmo, vasi) furono acquistati sul mercato antiquario oppure pervennero come dono al Bernisches Historisches Museum, aperto nel 1894. Per una riorganizzazione della sezione di preistoria e protostoria nel 1952, l'esposizione di tutto il fondo antico dovette essere smantellata e, per mancanza di altri spazi, fu messa in un magazzino, finché nel 1964 non si offrì l'occasione per una nuova esposizione. Nel 1976 l'Antikenkabinett venne ristrutturato e, quando nell'agosto 1980 ricorse il centocinquantesimo anniversario dell'arrivo a B. della «Collezione di Nola», il giubileo venne celebrato con un numero speciale della rivista Antike Welt e una piccola mostra straordinaria nell'atrio del Bernisches Historisches Museum. Nel 1983 la collezione dovette tornare provvisoriamente ancora in magazzino, ma dal 1987 è di nuovo accessibile al pubblico in una struttura nuova. Si tratta di un patrimonio rilevante anche dal punto di vista della nuova storia della ricerca, legato strettamente sia ai primi impegni di formazione di un museo a B., sia alla vicenda delle origini del museo storico della città.
Bibl.: I. Jucker, Aus der Antikensammlung des Bemischen Historischen Museums, Berna 1970; A. Lezzi-Hafter, C. Isler-Kerényi, R. Donceel, Auf klassischem Boden gesammelt. Zu den frühen Antikensammlungen in der Schweiz. Zum 150. Schenkungstag der Berner Antiken, in AW, XI, 1980, n. speciale; Η. Jucker, D. Willers (ed.), Gesichter. Griechische und römische Bildnisse aus Schweizer Besitz, Berna 1982; Κ. Zimmermann, Wiedereröffnung des Antikenkabinetts im Bemischen Historischen Museum, in AntK, XXXI, 1988, pp. 47-50 (con bibl.); Β. Bäbler, Der Zwerg am Pranger. Eine alexandrinische Kleinbronze im Bemischen Historischen Museum, in HefteABern, XIII, Berna 1990, pp. 17-20, tavv. νιι-νιιι.
Sezione di pre- e protostoria. - Il fondo della raccolta della sezione di preistoria e protostoria è costituito da donazioni di oggetti di proprietà privata, da reperti del mesolitico rinvenuti nel 1970 dal servizio archeologico del cantone di B. durante l'indagine nella stazione di Liesbergmühle presso Liesberg, e dai ritrovamenti provenienti dall'area templare gallo-romana di Thun-Allmendingen, scavata nel 1967 in occasione della costruzione di una strada nazionale.
Modesto è stato l'incremento negli ultimi anni; l'attenzione principale del museo si è rivolta sempre più verso il restauro e la conservazione degli oggetti custoditi, che ammontano a c.a sessantamila pezzi. Nel 1972 è iniziato il lavoro per una nuova schedatura della collezione. È stato curato anche l'aspetto espositivo con l'allestimento di mostre, tra cui quelle dedicate ai nuovi ritrovamenti del servizio archeologico del cantone di B., ai recenti restauri e alla documentazione dei reperti e dello scavo.
Bibl.: F. R. Hodson, The La Tene Cemetery at Münsingen-Rain. Catalogue and Relative Chronology, in Acta Bernensia, V, 1968; Ch. Osterwalder, Der «Prilly-Kopf» nach der Neukonservierung 1971, in JBernHistMus, XLIX-L, 1969-1970 (1972), pp. 261-274; H. Jucker, Altes und Neues zur Grächwiler Hy- dria (AntK, Suppl. 9), Ölten 1973, pp. 41-62; Β. Stähli, Die Latenegräber von Bern-Stadt, in Schriften des Seminars für Urgeschichte der Universität Bern, 3, Berna 1977; E. Ettlinger, Κ. Roth-Rubi, Helvetische Reliefsigillaten und die Rolle der Werkstatt Bern-Enge (Acta Bernensia, VIII), Berna 1979; F. Müller, Der Massenfund von der Tiefnau bei Bern. Zur Deutung latènezeitlicher Sammelfunde mit Waffen. Mit einem Beitrag zu den Münzen von Franz E. Koenig (Antiqua, XX), Basilea 1990.