Blier, Bernard
Attore teatrale e cinematografico francese, nato a Buenos Aires l'11 gennaio 1916 e morto a Parigi il 29 marzo 1989. Interprete grottesco e divertente nelle commedie e figura ambigua e inquietante nei polizieschi, B. ebbe modo di rivelare il suo talento, sia in Italia sia in Francia, interpretando più di 150 film. Il suo inconfondibile aspetto, caratterizzato da una bonaria rotondità unita a uno sguardo comicamente severo, lo impose come caratterista di primo piano, rendendolo una maschera inconfondibile del cinema francese, tanto che fu utilizzato in un episodio del fumetto Asterix per raffigurare il capo della polizia segreta romana. Nel 1973 ebbe un primo importante riconoscimento con il premio Balzac per la sua interpretazione nella pièce teatrale Le faiseur, seguito nel 1986 da un David di Donatello come miglior attore non protagonista per Speriamo che sia femmina di Mario Monicelli, e nel 1989 da un César d'honneur alla carriera. Padre del regista Bertrand, fu diretto dal figlio in tre film.
Figlio di un biologo dell'Istituto Pasteur, studiò al Conservatoire di Parigi nella classe di Louis Jouvet, che lo incoraggiò a intraprendere la carriera di attore e lo aiutò a muovere i primi passi nel mondo del cinema. Dopo aver recitato in teatro, fece il suo esordio cinematografico nel 1937 in Trois, six, neuf di Raymond Rouleau, ed ebbe i suoi primi ruoli importanti in Hôtel du Nord (1938; Albergo Nord) e in Le jour se lève (1939; Alba tragica) di Marcel Carné, al fianco di Jean Gabin. Fu poi protagonista di intrighi polizieschi: in Quai des Orfèvres (1947; Legittima difesa) di Henri-Georges Clouzot è un sospettato di omicidio, in Dédée d'Anvers (1948) di Yves Allégret e in L'assassinat du Père Noël (1941) di Christian-Jaque viene coinvolto in storie a tinte fosche, mentre in Les misérables (1957; I miserabili) di Jean-Paul Le Chanois è lo spietato ispettore Javert. Nel corso della sua lunga carriera recitò in numerosi ruoli comici, come il marito tradito di Avant le déluge (1953; Prima del diluvio) di André Cayatte, o, molti anni dopo, l'emiro Abdullah di Pétrole, pétrole! (1981) di Christian Gion. Negli anni Cinquanta diventò l'interprete preferito dei polizieschi di Georges Lautner, con il quale girò ben otto film. Fu scoperto quindi dai registi italiani: Monicelli infatti lo scelse come interprete drammatico per La grande guerra (1959) e per I compagni (1963), mentre valorizzò le sue doti comiche in Amici miei (1975). Lo diressero inoltre Carlo Lizzani (Il gobbo, 1960), Luchino Visconti (Lo straniero, 1967) e Luigi Comencini (Cuore, 1985). Nel suo penultimo film, Una botta di vita (1988) di Enrico Oldoini, al fianco di Alberto Sordi, B. diede un'interpretazione dolente, malinconica e ricca di sfumature al personaggio di un vecchio pensionato. *
A. Blier, C. Dufresne, Bernard Blier, Paris 1989.