Filologo, paleografo, antiquario (Soulage, Aube, 1655 - Parigi 1741); fu monaco dei benedettini di San Mauro; soggiornò (1698-1701) in Italia, soprattutto a Roma (delle scoperte compiute diede conto nel Diarium italicum, 1702) e fu poi nell'abbazia di Saint-Germain-des-Prés, a Parigi. Diede edizioni di testi patristici greci: di Atanasio (1698), Collectio nova patrum et script. graecorum (1706), gli Esapla di Origene (1713) e di Giovanni Crisostomo (1718-38). Allievo di J. Mabillon (v.) e circondato da un gruppo di collaboratori detti dal suo nome bernardini, M., al di là dei suoi meriti di scopritore e di editore di testi, va ricordato soprattutto come il vero e proprio iniziatore e organizzatore di due diverse discipline storiche, la paleografia greca e l'antiquaria. La sua Palaeographia graeca (1718), che ricostruisce storicamente per la prima volta le vicende della scrittura greca dalle origini, basandosi su un'ampia raccolta di codici datati e su un vasto corredo di tavole, riesce tuttora utile; i due grandi repertorî iconografici dedicati rispettivamente all'antichità (L'antiquité expliquée et représentée en figures, 15 voll., 1719-24) e al Medioevo (Les monuments de la monarchie françoise, 5 voll., 1729-33) costituirono a lungo insuperati modelli di ricerca storico-iconografica a carattere antiquario. Di lui vanno ancora ricordati il catalogo dei codici greci della biblioteca Coislin (1715) e la Bibliotheca bibliothecarum nova (1739), con la sommaria descrizione dei fondi di manoscritti delle principali biblioteche europee.