Francescano (Montpellier circa metà sec. 13º - Avignone dopo il 1320), lettore a Carcassona (1296) e a Narbona (1300); contrario all'esagerato rigore degli inquisitori domenicani, ricorse alla Curia romana e al re Filippo il Bello che però, dopo l'elezione di Benedetto XI, lo abbandonò. D. allora formò una lega (1304) fra varie città, inducendole ad aperta rivolta. Fu quindi imprigionato; ma sotto Clemente V, condotto a Lione, vi poté godere di una certa libertà, ottenendo anche un'inchiesta contro gli inquisitori (1306). Ritiratosi in un convento, aderì sempre più alle dottrine gioachimite; presentatosi a Giovanni XXII per difendere gli spirituali di Narbona e Béziers, fu arrestato (1317), condannato a prigione perpetua (1319) e spogliato dell'abito (1320).