BACCHINI, Bernardino (in religione: Benedetto)
Erudito, nato a Borgo San Donnino (Fidenza) il 31 agosto 1651, morto a Bologna il 10 settembre 1721. Studiò presso i gesuiti a Parma; vestì l'abito di S. Benedetto (1668). Seguì il p. Angelo Maria Arcioni a Ferrara, Arezzo, Venezia, Piacenza, Pavia, Parma, dove fermò dimora e dove, lasciato il segretariato dell'Arcioni e la predicazione, si diede agli studî. Si ritirò nel 1690 nel monastero di S. Benedetto di Polirone (Mantova) e quindi in quello di S. Pietro in Modena. Da questo monastero fu chiamato dal duca Rinaldo I a riordinare la biblioteca privata estense: ufficio che, nel 1700, il B. cedette di buon grado al Muratori, che gli si professava scolaro. Si conserva nella Biblioteca Estense un Registro de' manoscritti nella biblioteca del Ser.mo duca di Modena compilato appunto dal B. In Modena furono stampate le due sue opere principali: la Storia di Polirone (1696; il 2° vol. è manoscritto nella Biblioteca Estense) e il Liber Pontificalis di Agnello Ravennate (1708); modello di critica per quei tempi, opera che non fu senza influsso metodico sul Muratori. Nominato abate di S. Pietro di Modena (1711), passò presto a S. Pietro di Reggio (1713) e nel 1719 a S. Colombano di Bobbio. Quasi settantenne, si ritirò a Piacenza, poi a Padova, a Ferrara, quindi a Bologna. Ma la morte lo colse, prima che iniziasse, in quella università, le sue lezioni di Sacra Scrittura.
Il B. fu tra i maggiori rappresentanti dell'erudizione benedettina, fra il sec. XVII e il XVIII; in relazione con i maurini (in particolare col Mabillon) e seguace della loro storiografia. Spirito eclettico, concepiva la cultura come enciclopedia, alla maniera degli studiosi del suo tempo, e, sotto il nome di letteratura, poneva le indagini storiche, filosofiche, teologiche e scientifiche: così, p. es., la sua edizione del dialogo De praestantia Virorum sui aevi di Bernardo Accolti (Parma 1689), come la sua erudita dissertazione De ecclesiasticae Hierarchiae originibus (Modena 1703) e persino i suoi saggi di anatomia (Parma 1688). Difensore della religione e della Chiesa (specialmente nelle sue lettere contro il protestantesimo a Giacomo Pecenino, pubblicate postume nel 1738), non riuscì tuttavia a sfuggire a qualche sospetto da parte di autorevoli ecclesiastici; ma le ostilità caddero dinnanzi alle sue candide proteste. Parecchie dissertazioni egli scrisse, che oggi sono dimenticate, e parecchi articoli nel Giornale di Parma da lui diretto; ma l'opera a cui rimane legata la sua fama di erudito, è l'edizione del Liber di Agnello.
Bibl.: Un'autobiografia latina fu pubblicata postuma nel Giornale de' lett. d'Italia, XXXIV, p. 295 segg., e XXX, p. 340 segg.; se ne servì G. M. Mazzuchelli, Scrittori d'Italia, II, Brescia 1758, pp. 6-11, che dà un catalogo delle opere del B.; altre, inedite, nella R. Bibl. Estense (tra esse due cataloghi celebriorum Lutheranorum e celebriorum Calvinistorum), e da una dissertazione De viis Romanorum; molte sue lettere nell'autografoteca Càmpori e nell'arch. muratoriano. Inoltre I. Astolfi, Serie storico-cronol. dei bibliotecari dell'Estense, Modena 1887; sulle relaz. col Muratori: G. Bertoni, Muratori, Roma 1926.