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BUTINONE, Bernardino

di Mario Salmi - Enciclopedia Italiana (1930)
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BUTINONE, Bernardino

Mario Salmi

Pittore. Nacque a Treviglio intorno al 1450; nel 1484 era a Milano, e nel 1507 riceveva l'ultimo pagamento della pala per la collegiata di S. Martino a Treviglio, condotta in collaborazione con Bernardino Zenale; dopo quell'anno manca ogni sicura notizia intorno a lui. La prima opera datata che abbiamo del Butinone, è un trittico della pinacoteca di Brera (1484) di colori cupi e lividi, ispirati a Vincenzo Foppa. Affini a quel trittico sono un tondo con San Gerolamo nella Galleria di Parma, e, tra l'altro, una piccola Madonna a Brera, di schema foppesco e certi santi domenicani affrescati nella chiesa delle Grazie a Milano, posteriori al 1482. A un periodo precedente si possono assegnare: un trittico con tre santi nella raccolta Gualino a Cereseto Monferrato, proveniente da S. Dionigi presso Parona (Verona), e alcune tavolette, parti di predelle scomposte, conservate a Londra nella National Gallery (Natività); a Milano nelle collezioni Borromeo (Nozze di Cana) e Crespi Morbio (Deposizione e Resurrezione), a Bergamo nell'accademia Carrara (Circoncisione), a Pavia nella galleria Malaspina (Incredulità di San Tommaso), dove è pure del B. un altro fine dipinto con l'Adorazione del Bambino. In queste opere come in altre affini il B. interpreta, con fare rude e legnoso ma con candore narrativo, l'arte del Mantegna e, specie nell'ultima, accenna a contatti con i Fiamminghi.

La pala per Treviglio, allogata al B. e allo Zenale nel 1485 ma condotta molto più tardi, è a due ordini tripartiti, con un'esile cornice sottilmente intagliata ma inorganica, d'ispirazione lombarda. Nelle parti che spettano al B. (Crocifissione e Resurrezione; Elemosina di San Martino; la Vergine col Bambino, prevalentemente ma non tutta del B., e i Santi, dipinti tre a tre, nei due pannelli di destra) si nota una certa grandiosità derivata dalla consuetudine col suo collaboratore che subì l'influsso del Bramante. Vicini alla pala di Treviglio vanno collocati due Santi nell'Ambrosiana e la piccola Madonna e due Santi (firmata), del palazzo Borromeo all'Isola Bella. Il B. aveva decorato insieme con lo Zenale (fra il 1491 e il 1493) con storie di Sant'Ambrogio la cappella Grifi nella chiesa milanese di San Pietro in Gessate. Nell'ultimo periodo, cui spettano con altre cose la grande Madonna col Bimbo fra angeli della raccolta Gallarati-Scotti a Milano, il B. tende ad attenuare alcune asprezze, per probabile influsso del Borgognone.

Il B. è in sostanza un eclettico che rappresenta la penetrazione del mantegnismo in Lombardia, non però senza un proprio carattere. È assai meno geniale e coerente del Foppa, ma non manca di un certo fascino per la sua rude e schietta sincerità.

Bibl.: W. v. Seidlitz, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, V, Lipsia 1911 (con la bibl. precedente); A. Venturi, Storia dell'arte italiana, VII, iv, Milano 1914; F. Malaguzzi-Valeri, Nuovi affreschi lombardi del Quattrocento, in Rass. d'arte, I (1914), pp. 155-57; M. Salmi, Il trittico del B. nella pinacoteca di Brera, in Arch. stor. lombardo, LII (1925), pp. 154-58; D.C.R., Three Paintings of the Quattrocento, in Bulletin of the Art Institute, XXI (1927), n. 7; M. Salmi, B.B., in Dedalo, X (1929-30), pp. 336-61, 395-426.

Vedi anche
Vincenzo Fòppa Pittore (n. Brescia tra il 1427 e il 1430 - m. ivi 1515 o 1516). Nelle prime opere (Tre crocifissi, S. Gerolamo, Bergamo, Accademia Carrara) il F. mostra influssi mantegneschi e di I. Bellini; ma intende la forma plasticamente, costruita dalla luce spesso in deciso contrasto con l'ombra, in un colore ... Ludovico Sforza duca di Milano, detto il Moro Figlio (Vigevano 1452 - Loches, Francia, 1508) di Francesco Sforza e di Bianca Maria Visconti; reggente (1480) per il nipote Gian Galeazzo, ne usurpò il potere. Dapprima alleato del Regno di Napoli, si avvicinò poi al re di Francia Carlo VIII (1492). Investito del ducato di Milano (1494) da Massimiliano ... Vincenzo Civèrchio Pittore (Crema 1470 circa - ivi 1544 circa). Le sue prime opere derivano dal Foppa e dal Butinone; in seguito risentì notevolmente di Leonardo, del Romanino e del Lotto. Opere: polittico raffigurante S. Nicola da Tolentino tra i ss. Sebastiano e Rocco nella Pinacoteca di Brescia (1495); Deposizione (1504, ... predèlla Tavoletta rettangolare allungata, che costituisce la base inferiore di un polittico o di una pala d'altare; talvolta è spartita a riquadri, e spesso vi sono dipinte immagini o episodi che hanno relazione con il soggetto della tavola centrale.
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  • PINACOTECA DI BRERA
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  • VINCENZO FOPPA
  • SANT'AMBROGIO
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    Pittore lombardo di Treviglio (notizie dal 1484 al 1507). Nel 1484 era già a capo di una fiorente bottega a Milano; dello stesso anno è un trittico, datato e firmato, ora a Brera. Nel 1485 veniva commesso, a lui e a B. Zenale, il grande polittico della parrocchiale di Treviglio, in cui la parte del ...
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    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 15 (1972)
    Franco Mazzini Figlio di Iacopo, nacque a Treviglio; ne è ignota la data di nascita, ormai però comunemente riconosciuta intorno al 1450. La prima notizia documentata è del 1484, allorché il B. risulta abitante a Milano, titolare di una reputata bottega in contrada di porta Vercellina e già maturo ...
Vocabolario
bernardino
bernardino s. m. (f. -a) e agg. – Nome di appartenenti a congregazioni religiose che hanno come eponimo s. Bernardo di Chiaravalle (come i cistercensi in Francia e in Belgio, e le religiose riformate francesi e belghe), o s. Bernardino...
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