CIGNONI (Cingnioni, Ciglioni, di Ciglione), Bernardino
Figlio di Michele di Nanni, fu originario di Casole d'Elsa (Siena): risulta da due documenti del 1473 (pubblicati dal Milanesi, 1850, p. 350 e da Borghesi-Banchi, p. 349). La sua formazione dovette avvenire in Siena nella bottega del miniatore Giovacchino di Giovanni Semboli (Milanesi, 1850, p. 179; 1854, pp. 382 s.; 1876, n. 67), artista di assai mediocre levatura che è documentato negli armi 1465-66 per aver decorato alcuni antifonari del duomo senese: ma chiaramente il C., nelle miniature pervenuteci, si manifesta sensibile soprattutto ai modi di Benvenuto di Giovanni e di Guidoccio Cozzarelli. Stando al Romagnoli, nel 1466 il C. fu ammesso nella Compagnia dei disciplinati, o di S. Girolamo, sotto le volte dello Spedale, divenendone sagrestano nel 1468; ne usci nel 1469 per rientrarvi l'anno successivo, finché il 19 apr. 1473 ne uscì definitivamente.
Del 9 apr.1473 è la prima memoria della sua attività artistica, un pagamento di 26 lire per 65 lettere miniate in antifonari del duomo (Milanesi, 1850, p. 354 Il 23 settembre dello stesso anno ricevette, insieme col padre, 434 fiorini come dote di Antonia di Bartolomeo di Lorenzo de' Vecchi (Borghesi-Banchi). Nel 1480 sono registrati altri tre pagamenti da parte dell'Opera del duomo: uno, il 6 febbraio, di 6 lire "per miniature" (Lusini, p. 325), un secondo, il 27 agosto, di 25 lire "per parte di miniature" (ibid.) e un altro, senza indicazione del giorno, di 114 lire e 4 soldi per i "mimi ci à fatti per i nostri Antifonarj" (Milanesi, 1850, p. 350). Al 1481 si riferiscono cinque ulteriori compensi, sempre per miniature, ricevuti il 6 maggio, il 28 luglio, il 9 agosto, il 7 settembre e il 24 dicembre (Lusini, p. 325). Questa attività per l'Opera del duomo ebbe termine l'anno seguente, quando sono registrati gli ultimi tre pagamenti del 2 marzo 6 aprile e 12 giugno (ibid., pp. 325 s.).
Il Milanesi (1876) e poi BorghesiBanchi ricordano altre miniature eseguite per vari committenti senesi: la Compagnia di S, Ansano (2 lire pagate nel 1483), il Comune (6 lire pagate il 15 giugno 1483, 6 lire nel 1484, un altro pagamento nel 1485), la Compagnia di S. Domenico in Camporegio (3 lire e 3 soldi nel 1492), la Compagnia della Ss. Trinità (40 lire per un libro venduto dal C. a due confratelli nel 1495).
Il 28 ag. 1491 il C. presentò la denunzia dei beni (Borghesi-Banchi). L'artista, dimorante nella contrada di San Salvadore, dichiara di Possedere, oltre ad "una chassa cho massaritie per mio abitare" e "fiorini sesanta de' chapitali del Monte", alcuni immobili a Radicondoli, ossia "certi tereni chon certi peziioli di vingniaccie" e "una pocha chasella cor una chasetta drento a la terra a chanto alle mura". Al passivo registra debiti per so fiorini, e il fatto che "l'arte mia non fa più niente per l'amore de' libri che si fano in forma che non si miniano più". Della famiglia facevano parte "quatro citole da maritare et due figliuoli masti". In questa denuncia non si fa parola della moglie, che quandi doveva essere già morta: a questo proposito, invece di Antonia de' Vecchi menzionata anche dal Milanesi (1876), il Romagnoli indica come moglie del C. una madonna Battista, che gli sarebbe sopravvissuta essendo abitante della contrada di Spadaforte nel 1509, La morte del C. è riferita dal Milanesi (1876), che probabilmente ebbe modo di consultare qualche documento oggi non reperibile, al 1496.
Tra le miniature nei corali dei duomo senese, oggi conservati nella Libreria Piccolomini, la mano del C. è stata individuata in alcuni codici (qui indicati secondo la numerazione della Ciardi Duprè): graduale 28.12 ("a festo sancti Petri usque ad assumptionem B. Mariae Virginis"): sessantacinque lettere piccole (Lusini, p. 302; Ciardi Duprè, , p. 38); antifonario 6.F ("a dominica II quadragesime usque ad dominicam Passionis"): Dioparla a Mosè, a c. 79, Ove è la firma "opus Bernardini Michaelis Cinionis senensis", e parte delle centosettantuno lettere piccole (Milanesi, 1850, p. 228; 1876; Lusini, p. 330; Ciardi Duprè, p. 41); antifonario 8.H ("a feria V in coena Domini ad sabbatum sanctum"), datato 1481: Orazione nell'orto, a c. 2 (Milanesi, 1850, p. 229; 1876; Ciardi Duprè, p. 42) e una "O" mezzana a c. 25 (Ciardi Duprè, p. 42 e tav. 292); antifonario 15.Q ("a nativitate sancti Iohannis Baptiste usque ad decollationem sancti Iohannis Baptiste"), datato 1492: sessantaquattro lettere piccole, una "M" mezzana a c. 90v (Ciardi Duprè, p. 45), ed il fregio, a c. 64, a contorno dell'Assunta di Guidoccio Cozzarelli, ove entro tondi sono tre stemmi, una scimmia e un cigno con la firma "opus Bernardini Michaelis Cinionis senensis" (Milanesi, 1850, p. 231; Ciardi-Duprè, p. 45) antifonario 26. R ("vigilia nativitatis beatae Marie Virginis usque ad dedicationem ecclesie"), datato 1482: parte delle centocinquantacinque lettere piccole (Ciardi Duprè, p. 45) e una "C" grande con fregio e sterruni a c. 56 (Lusini, p. 326; Ciardi Duprè, p. 45).
Sulla base delle analogie stilistiche con queste miniature è stata attribuita al C. (Bologna) la decorazione della seconda parte di un salterio nella badia benedettina della Ss. Trinità a Cava dei Tirreni: questo codice, che per la prima parte viene riferito a Benvenuto di Giovanni nel periodo 1475-83, proviene dal monastero di S. Eugenio presso Siena.
Fonti e Bibl.: Siena, Bibl. com. degli Intronati, cod. L. II. 5: E. Romagnoli, Biografia cronol. de' bellartisti senesi [1830-38], V, c. 191; Ibid., B. LXVIII. C. 19: G. Milanesi, note manoscritte ai Cenni storico-artistici diE. Romagnoli, ediz. 1836, p. 17, e ediz. 1840, p. 13; G. Milanesi, Nuove indagini con docum. ined. per servire alla storia della miniatura ital., Firenze 1850, pp. 179, 184, 228 s., 231, 233, 350; Id., Docum. per la storia dell'arte senese, II, Siena 1854, pp. 382 s.; E. Micheli, Guida artistica della città e contorni di Siena, Siena 1863, pp. 22 s.; C. Pini-G. Milanesi, La scrittura degli artisti ital., I, Firenze 1876, n. 67; J. W. Bradley, A Dictionary of miniaturists, illuminators..., I, London 1887, pp. 229 s.; S. Borghesi-L. Banchi, Nuovi docum. per la storia dell'arte senese, Siena 1898, pp. 348-350; R. Van Marle, The development of the Italian schools of painting, XIV, The Hague 1933, p. 528; XVI, ibid. 1937, pp. 367-369; V. Lusini, IlDuomo di Siena, II, Siena 1939, pp. 302, 325 s., 329 s.; P. D'Ancona-E. Aeschlimann, Dictionn. des miniaturistes du Moyen-Age et de la Rénaissance..., Milano 1940, pp. 47 s.; F. Bologna, Miniature di Benvenuto di Giovanni, in Paragone, V (1954), 51, p.19; M. Salmi. La miniatura ital., Milano 1955, p. 36; M. G. Ciardi Duprè, Icorali del Duomo di Siena, Milano 1972, pp. 20, 22, 38, 41 s., 45, 255, 257 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VI, p. 588.