BERNARDINO da Colpetrazzo
Nacque a Colpetrazzo nel contado di Todi il 25 nov. 1514 da Niccolò Croli e da certa Franceschina, "mediocri fortuna praeditis" (così Boverius, Annalium…, II, p. 530). Nel 1532 entrò nell'Ordine dei minori osservanti e nel 1534 passò dagli osservanti ai cappuccini. Fu più volte guardiano, maestro dei novizi, vicario provinciale e predicatore. Promosse anche opere di filantropia, come la fondazione a Colpetrazzo di un Monte frumentario (1570-75) per aiutare i contadini poveri.
Nel 1578 Giulio Antonio Santori, cardinale di Curia e protettore dell'Ordine, incaricò Girolamo da Montefiore, allora vicario generale, di comporre un'opera sugli inizi della congregazione.
Il motivo, come afferma B. nella introduzione alla sua cronaca, fu che "da molti si teneva per ferma opinione, così da Prelati della Santa Chiesa come ancora da Signori temporali, gentilhuomini et plebei, che [l'Ordine] l'havesse havuto il suo principio da Bernardino Occhino da Siena" (Historia, I, p. 6). I frati più anziani dell'Ordine furono allora invitati a mandare al vicario quante notizie fossero in grado di produrre sulle vicende iniziali dei cappuccini. Anche B. inviò un manoscritto a Girolamo da Montefiore, il quale gli rispose tuttavia che, essendosi Mario da Mercato Saraceno assunto il compito di narrare i fatti riguardanti l'origine dell'Ordine, dal suo scritto si sarebbero dovute espungere le parti concernenti l'origine e conservare invece quelle che trattavano della vita dei singoli frati. Questo materiale costituisce le Vite di alcuni Padri capuccini…, (ne esistono vari codici, tra cui uno ad Assisi nell'Archivio provinciale dell'Ordine).
Tra il 1582 e il 1584 B. stese, di propria iniziativa, una seconda redazione della cronaca (ne esistono due copie manoscritte conservate rispettivamente nel ms. 1689 della Bibl. Casanatense a Roma e nel ms. 51 dell'Arch. della prov. dell'Umbria ad Assisi). Nel 1584 il capitolo generale lo incaricò di rivedere le cronache scritte da lui e da Mario da Mercato Saraceno, di correggerle e di metterle in buona forma al fine, di pubblicarle; il 15 ott. 1585 B. presentò il suo lavoro a Iacopo da Mercato Saraceno. Morto nel 1586 Iacopo, i superiori dimisero B. dal suo ufficio e lo sostituirono con Matteo Bellintani da Salò. Tuttavia B., su invito di Federico Cesi duca d'Acquasparta, riprese il lavoro interrotto, portandolo a termine nel 1594: l'opera, che porta il titolo Simplice et divota historia dell'origine della Congregazione de Frati capuccini; cioè quando come et da chi hebbe il suo principio, è stata dedicata a Federico Cesi (il ms. è conservato nell'Archivio generale dell'Ordine a Roma). Fu pubblicata con il titolo di Historia Ordinis fratrum min. capuccinorum, in Monumenta historica Ordinis min. capuccinorum,II, III, IV, a cura di Melchiorre da Pobladura, Assisi-Roma 1939-1941.
La cronaca di B. è una fonte storica di grande importanza per la familiarità che l'autore ebbe con alcuni dei protagonisti delle vicende dell'Ordine (Bernardino d'Asti e Francesco da Iesi, di cui B. fu segretario quando furono vicari generali, Bemardino da Montolmo, Matteo da Salò e Ludovico da Fossombrone), "i quali mi riferivano tutte le cose secrete che erano trattate così in Corte come ne' Capitoli". Le fonti storiche che egli utilizzò per narrare le vicende anteriori alla fondazione dei cappuccini sono: la Vita secunda di Tommaso da Celano, s. Bonaventura, la Legenda trium sociorum e l'Historia septem tribulationum di Angelo Clareno.
B. morì ad Acquasparta il 7 febbr. 1594.
Fonti e Bibl.: Z. Boverio, Annalium seu sacrarum historiarum Ordinis minorum s. Francisci qui capuccini nuncupantur, II, Lugduni 1639, pp. 530-537; Bernardo da Bologna, Bibliotheca scriptorum Ordinis minorum s. Francisci capuccinorum, Venetiis 1747, p. 44; Francesco da Vicenza, Il P. Bernardino da Colpetrazzo e i Monti Frumentari, in L'Italia francesc., II, 2 (1927), pp. 131-137; P. Cuthbert, Icappuccini e la controriforma,Faenza 1930, pp. 501-502; Melchiorre da Pobladura, Disquisitio critica de vita et scriptis P. Bernardini a Colpetrazzo,in Collectanea franciscana, IX, 1 (1939), pp. 34-72; Id., Prolegomena, in Historia Ordinis fratrum min. capuccinorum, pp. XXXIX-LXXXIX.