GERALDINI, Bernardino (Berardino)
Secondogenito di Matteo e di Elisabetta Gerarda, nacque ad Amelia, nel Ternano, probabilmente nel 1424. Il fratello maggiore Angelo nel 1436 prese con sé il G., ancora giovinetto, a Siena, dove si occupò della sua formazione in humanis artibus, indirizzandolo poi allo studio del diritto civile. Dopo aver svolto inizialmente l'attività di giudice, tra l'altro a Siena, il G. assunse l'incarico di giudice e podestà in varie città dell'Italia centrale (tra queste Sassoferrato, Nocera Umbra, Nepi, Ascoli Piceno e Norcia). Grazie al fratello Angelo, alla fine degli anni Cinquanta entrò al servizio di Ferdinando I, re di Napoli.
Questi gli affidò ininterrottamente fino agli anni Novanta importanti incarichi nell'amministrazione e giurisdizione del Regno. Nel 1458 diventò luogotenente del gran giustiziere, nel 1459 reggente della Gran Corte della Vicaria, nel 1462 presidente della Camera della Sommaria. A questi incarichi si aggiunsero altre mansioni amministrative in singole città e province del Regno; oltre a essere stato più volte capitano regio di Napoli (1459, 1464, 1468, 1476, 1486-87, 1491), fu in quegli stessi anni anche capitano regio in altre importanti città: Capua (1462, 1464, 1483), Lecce (1464), Bari (ancora 1464), Barletta (prima del 1466 fino al 1470), Trani (1470, 1475, 1484, 1486, 1490) e L'Aquila (1473, 1486-87, 1489). Ebbe anche incarichi di responsabilità nell'amministrazione provinciale: gran giustiziere degli Abruzzi (1465, 1480), commissario generale della Dogana "de Apulia" (1464), luogotenente del re in Val di Crati (1462), assessore in Terra d'Otranto nel 1469. Prima del 1480 fu incaricato di ripristinare l'ordine pubblico in nome del re a Teramo.
In linea con gli obiettivi politici di Ferdinando il G. esercitò tutti i suoi incarichi pubblici con rigore e incorruttibilità, ottenendo in tal modo sia il riconoscimento dei cittadini, sia il continuo favore del re, in un ambiente quale quello della corte regia, caratterizzato da continui intrighi e congiure. Gli Aragonesi di Napoli apprezzarono altamente la sua dedizione e sottolinearono ripetutamente i suoi meriti. Così, nel 1461 Ferdinando I ne elogiò a Cosimo de' Medici "li servitii et singulare fede, la quale el reverendo padre messere Angelo prothonotario de Amelia et lo magnifico cavalieri messere Berardino, al presente regente de Napoli, […] continuamente hanno operato per nui et lo stato nostro" (Pontieri, p. 285 n. 3).
Il G. acquistò particolare importanza per la vita culturale di Napoli nel Quattrocento come protettore dello stampatore Francesco Del Tuppo, nella cui officina a Napoli, negli anni 1478-81 furono stampati non meno di sette libri con il sostegno finanziario del G.: soprattutto opere di diritto civile e medicina, ma anche di teologia e di retorica. Nel colophon di diverse opere e in alcune epistole dedicatorie Del Tuppo ne elogiò i meriti per la stampa, nonché le personali benemerenze nella vita pubblica del Regno.
Ferdinando I lo armò cavaliere, concedendogli beni e il diritto, per sé e i suoi discendenti, di aggiungere al suo stemma, accanto all'olivo simbolo della famiglia Geraldini, lo stemma aragonese. Nel 1496 Federico d'Aragona re di Napoli, in una lettera indirizzata a papa Alessandro VI a favore del figlio del G., Agapito, scrisse: "I meriti e i servizi di tutta la casa de' Girardini sono stati e sono tali verso noi e la casa nostra, che meritatamente ne induciamo a dimostrarne in genere ed in specie in ogni loro facenda propizi e favorevoli, e massime verso lo magnifico messer Berardino Gerardino e suoi figliuoli, i quali in ogni tempo e fortuna hanno mostrato l'amore ed affezione che sempre ci hanno portato" (Regis Ferdinandi primi…, p. 342).
Nonostante la sua posizione nel Regno, il G. manifestò sempre un profondo legame con la sua terra d'origine; ad Amelia acquistò possedimenti fondiari e partecipò ripetutamente alle sedute degli Anziani come consigliere. Nel 1490 papa Innocenzo VIII esentò il G. e la sua famiglia dalle disposizioni delle leggi suntuarie di Amelia.
Aveva sposato Persia, figlia di Mario Cresciolini di Amelia, dalla quale gli nacquero vari figli maschi, fra i quali spicca il nome di Agapito, attivo nella cerchia di Cesare Borgia.
Il G. morì ad Amelia il 2 ag. 1499, poche settimane dopo aver fatto testamento. Fu sepolto nella cappella di famiglia nella chiesa dei Ss. Filippo e Giacomo (S. Francesco); il suo epitaffio, con ritratto dipinto sul muro, non è più conservato.
Fonti e Bibl.: Regis Ferdinandi primi Instructionum liber (10 maggio 1486 - 10 maggio 1488), a cura di L. Volpicella, Napoli 1916, pp. 40 s. n. XXIV, 342; E. Pontieri, La dinastia aragonese di Napoli e la casa de' Medici di Firenze (dal carteggio familiare), in Arch. stor. per le provincie napoletane, LXV (1940), pp. 285 s. n. 3; C. Santoro, Gli uffici del dominio sforzesco, 1450-1503, Milano 1948, p. 139; Archivio di Stato di Napoli, Regesto della Cancelleria aragonese di Napoli, a cura di J. Mazzoleni, Napoli 1951, pp. 46 n. 273, 58 n. 351, 356; Die Vita Angeli Geraldini des Antonio Geraldini. Biographie eines Kurienbischofs und Diplomaten des Quattrocento. Text und Untersuchungen, a cura di H. Peter, Frankfurt a.M. 1993, ad ind.; E. Gamurrini, Istoria genealogica delle famiglie nobili toscane et umbre, III, Firenze 1673, pp. 175 s., 178 s., 183 s.; M. Fava - G. Bresciano, La stampa a Napoli nel XV secolo, I, Leipzig 1911, pp. 137-139; II, ibid. 1912, pp. 36 s., 39 s., 46-51; A. Mauro, Francesco Del Tuppo e il suo "Esopo", Città di Castello 1926, pp. 94 s.; C. Cansacchi, Famiglie nobili di Amelia ancora viventi: i conti Geraldini patrizi di Amelia, in Rivista del Collegio araldico (Rivista araldica), XXXV (1937), pp. 398, 403; Id., Agapito Geraldini di Amelia, primo segretario di Cesare Borgia (1450-1515), in Boll. della Deputazione di storia patria per l'Umbria, LVIII (1961), p. 45; J. Petersohn, Ein Diplomat des Quattrocento: Angelo Geraldini (1422-1486), Tübingen 1985, ad ind.; P. Farenga, Del Tuppo, Francesco, in Diz. biogr. degli Italiani, XXXVIII, Roma 1990, pp. 317-321; R. Chiacchella, L'Umbria e Amelia al tempo di Alessandro Geraldini, in Alessandro Geraldini e il suo tempo. Atti del Convegno, Amelia… 1992, a cura di E. Menestò, Spoleto 1993, pp. 46 s.; M. Sensi, La famiglia Geraldini di Amelia, ibid., pp. 68, 83; J. Petersohn, Amelia, Roma e Santo Domingo. Alessandro Geraldini e la sua famiglia alla luce di un convegno recente e di fonti contemporanee, in Quellen und Forschungen aus italienischen Archiven und Bibliotheken, LXXVI (1996), pp. 256 s.; L. Hain, Repertorium bibliographicum, n. 15188; Gesamtkatalog der Wiegendrucke, n. 4080; Indice generale degli incunaboli delle biblioteche d'Italia, nn. 532, 535, 1568, 6112, 7289, 10032; M.E. Cosenza, Biographical and bibliographical Dictionary of the Italian humanists…, IV, pp. 3485-3488.