OTTANI, Bernardino Maria
OTTANI, Bernardino Maria. – Musicista, nacque a Bologna il 2 marzo 1738 da Domenico e da Giulia Elisabetta Redolfini.
Un fratello di nome Bernardino Maria Gorgonio era stato battezzato l’8 settembre 1736. È del tutto incerta la parentela talvolta ipotizzata col cantante e pittore Gaetano Ottani.
Nell’Accademia filarmonica della città natale Bernardino compì gli studi musicali sotto la guida di padre Giovan Battista Martini, con cui intrecciò un’amicizia testimoniata da un ricco carteggio (conservato nel Museo della Musica di Bologna; cfr. Schnoebelen, 1979). Tra le prime composizioni di cui si ha notizia attraverso i libretti figurano due cantate, Il trionfo della gloria del 1760 (Metastasio) e Le gare della potenza e dell’amore del 1765 (C. Luigi Cecchelli); nello stesso anno fu a sua volta ammesso tra i Filarmonici. Nel 1766 esordì come operista componendo per un teatro genovese un dramma non meglio identificato (lettera a padre Martini del 1° febbraio).
Nel carnevale 1768 mise in scena nel teatro di S. Moisè di Venezia L’amore senza malizia, dramma giocoso di Pietro Chiari: l’opera ebbe una serie di riprese nel nord Italia e in Germania. Il successo incontrato a Dresda (novembre 1768, Piccolo Teatro elettorale) fruttò a Ottani la commissione di due nuove opere buffe: Le virtuose ridicole di Carlo Goldoni (febbraio 1769) e L’amore industrioso di Gaetano Casori (novembre 1769).
Tra il 1769 e il 1778 fu maestro di cappella in S. Giovanni in Monte e in S. Lucia a Bologna, indi nel Collegio Ungherese. Nel 1770 compose Il pianto de’ discepoli nella morte di Gesù Cristo, componimento sacro per le celebrazioni del Venerdì Santo da cantarsi nell’oratorio dell’Ospedale di S. Maria della Morte (testo adespoto). Il 30 agosto dello stesso anno partecipò all’annuale concerto dei membri dell’Accademia filarmonica con un Laudate pueri lodato da Charles Burney (1771, pp. 226 s.); il 9 ottobre fece parte della commissione che ammise Mozart tra i Filarmonici. Nel 1774 fu «principe» (ossia direttore pro tempore) dell’Accademia.
Nel carnevale 1777 diede Calipso (dramma per musica di Paolo Donzel) al teatro Regio di Torino; strinse amicizia con Quirino Gasparini, maestro di cappella in Duomo. Nel novembre 1777 intonò il Catone in Utica del Metastasio per il teatro di S. Carlo a Napoli e nel carnevale 1778 il dramma giocoso La sprezzante abbandonata per il teatro delle Dame di Roma. In qualità di primo maestro al cembalo, in maggio-giugno 1778 partecipò alla prima rappresentazione italiana dell’Alceste di Ranieri de’ Calzabigi e Christoph Willibald Gluck nel teatro Comunale di Bologna; in autunno presentò Le industrie amorose (dramma giocoso di Giovanni Bertati) al S. Moisè di Venezia e Le nozze della Bita (dramma giocoso di Niccolò Tassi) al teatro del Cocomero di Firenze, e nel carnevale 1779 Fatima (dramma per musica) al Regio di Torino. Qui, il Capitolo della cattedrale offrì a Ottani, che doveva aver ricevuto gli ordini minori, il doppio posto di maestro di cappella e d’insegnante di musica nel Collegio degli Innocenti, rimasto vacante l’anno prima per la morte di Gasparini.
Stabilitosi nella capitale sabauda, il compositore partecipò alla stagione della riforma operistica torinese. Nel teatro Regio diede i drammi per musica Arminio (Niccolò Coluzzi), Amaionne (Francesco Sebastiano Gambino), La clemenza di Tito (Metastasio) nelle stagioni di carnevale 1781, 1784 e 1798. Impartì lezioni ai cantanti Felice Pellegrini e Federico Massimino e alla principessa Maria Carolina di Savoia.
Gli sconvolgimenti determinati dalla rivoluzione francese provocarono un pesante ristagno della vita musicale torinese: nel 1798 la Cappella reale e il teatro Regio cessarono l’attività. Nel 1804 Ottani omaggiò l’incoronazione di Napoleone con una folta messe di musica sacra; nel 1808 fu nominato maestro di musica di Camillo Borghese e di Paolina Bonaparte, sua moglie, mantenendo la carica per tutta la durata del governatorato torinese del principe, protrattasi fino al 1814. Tra il 1803 e il 1809 fu coinvolto in una serie di progetti, irrealizzati, volti a istituire una École de musique de Turin.
Con la restaurazione del regno di Sardegna nel 1814, in quanto principale superstite del mondo musicale cittadino prerivoluzionario Ottani ebbe da Vittorio Emanuele I l’incarico di riformare la Cappella Regia; ne mantenne la direzione fino alla morte, occorsa a Torino il 25 aprile 1827.
Un suo ritratto datato 1773, di autore ignoto, è nel Museo della Musica di Bologna.
Caratterizzano il linguaggio musicale di Bernardino Ottani un’invenzione melodica generosa e la spontanea intensità lirica, modellata in frasi regolari, dal profilo ritmico nettamente demarcato.
Fonti e Bibl.: Ch. Burney, The present state of music in France and Italy, London 1771, pp. 226 s.; C. Ricci, I teatri di Bologna nei secoli XVII e XVIII: storia aneddotica, Bologna 1888, pp. XIX, 486, 654; O.E. Deutsch, Mozart. Die Dokumente seines Lebens, Kassel 1961, p. 114; M.-Th. Bouquet, Musique et musiciens à Turin de 1648 à 1775, Torino 1968, p. 215 et passim; A. Basso, Il Conservatorio di musica “Giuseppe Verdi” di Torino, Torino 1971, pp. 20, 22, 213 s., 223; M.-Th. Bouquet, Il teatro di corte dalle origini al 1788, inStoria del Teatro Regio di Torino, a cura di A. Basso, I, Torino 1976, ad ind.; O. Landmann, Die Dresdener italienische Oper zwischen Hasse und Weber, Dresden 1976, pp. 21 s., 25, 296; A. Schnoebelen, Padre Martini’s collection of letters in the Civico Museo Bibliografico Musicale in Bologna, New York 1979, ad ind.; M. Viale Ferrero, La scenografia dalle origini al 1936, inStoria del Teatro Regio di Torino, a cura di A. Basso, III, Torino 1980, ad ind.; M.-Th. Bouquet - V. Gualerzi - A. Testa, Cronologie, ibid., V, Torino 1988, ad ind.; R. Moffa, Storia della Regia Cappella di Torino dal 1775 al 1870, Torino 1990, ad ind.; R.L. Weaver - N.W. Weaver, A chronology of music in the Florentine theater (1751-1800), Warren 1993, pp. 405 s.; R. Moffa, B. O., in B. Ottani, Te Deum in re maggiore, a c. di M. Benedetti, Lucca 2001, pp. VII-XIII; A. Basso, La musica e il Teatro Regio, in Storia di Torino, V: Dalla città razionale alla crisi dello Stato d’Antico Regime (1730-1798), a cura di G. Ricuperati, Torino 2002, pp. 858 s., 872 s.; Enciclopedia dello spettacolo, VII, coll. 1423 s.; Dizionario enc. univ. della musica e dei musicisti. Le biografie, V, pp. 473 s.; The new Grove dictionary of music and musicians (ed. 2001), XVIII , pp. 801 s.; Die Musik in Geschichte und Gegenwart.Personenteil, XII, coll. 1477 s.