MARTIRANO, Bernardino
Fratello di Coriolano (v.), nacque verso il 1490 in Cosenza da nobile famiglia oriunda da Martirano, ebbe maestro il Parrasio, fondatore dell'Accademia Cosentina, seguì le armi imperiali, fu al sacco di Roma, e quindi, fino alla morte (che avvenne forse nel 1548), fu segretario del regno di Napoli. Fabbricatasi presso Portici una splendida villa (Leucopetra), vi continuò le tradizioni del Pontano e del Parrasio, accogliendovi L. Tansillo, che gli dedicò il X dei suoi Capitoli giocosi e sette sonetti, e B. Telesio. Vi ospitò Carlo V reduce dalla spedizione di Tunisi, la quale egli cantò in un poemetto, cui deve la suȧ fama, l'Aretusa, una favola mitologica, formata dalla fusione dei due miti di Narciso e di Aretusa, nella quale si vollero scorgere spiriti antipetrarchisti e un'alta aspirazione politica, ma che, anche prescindendo dal ridicolo intervento di Narciso nella guerra di Tunisi, è letterariamente povera cosa. Scrisse anche un altro poemetto, Polifemo, e un romanzo, Ismene, ora perduto.
L'Aretusa in Stanze di diversi autori, Venezia 1564 e 1580, il Polifemo, in appendice a F. Fiorentino, B. Telesio, Firenze 1872-74, II, pp. 426-465.
Bibl.: G. Falcone, Poeti e rimatori calabri, Napoli 1902; F. Pometti, I M., in Atti R. Accademia dei Lincei, s. 5ª, IV (1897), pp. 58-157: su cui cfr. B. Croce, in Giornale storico della lett. ital., XXXI (1898), pagine 116-122, e anche in Curiosità storiche, Napoli 1921, pp. 65-76.