ZENDRINI, Bernardino
Letterato e poeta, nato a Bergamo il 6 luglio 1839, morto a Palermo il 2 agosto 1879. Studiò a Zurigo e a Pavia; insegnò lettere a Bergamo, a Como, a Ferrara; nel'67 fu chiamato a insegnare lingue e letterature germaniche nell'università di Padova, donde passò nel '76 a quella di Palermo, assumendovi l'insegnamento delle lettere italiane.
Più che per parecchi articoli di critica pubblicati nella Nuova Antologia e in altri periodici, più che per le sue languide Prime poesie (Padom 1871), è noto per la traduzione del canzoniere di E. Heine (1ª ediz., Milano 1865; 4ª ed., in 2 voll., ivi 1884). Ne raccolse gli Scritti T. Massarani (ivi 1881-83); G. Pizzo ne pubblicò l'Epistolario (ivi 1886).
Lo Z. ebbe la sfortuna di suscitare l'ira del Carducci. Avendo sparlato di Enotrio, questi gli scagliò contro il famoso epodo A un heiniano d'Italia (1872). Lo Z. non ebbe la prudenza di tacere, e volle tartassarlo, come traduttore e come poeta, nello scritto su Enrico Heine e i suoi interpreti, pubblicato nella Nuova Antologia del 1874 e 1875. Gli rispose il Carducei nella stupenda prosa polemica intitolata Critica e arte e nelle Conversazioni e divagazioni heiniane, dandogli colpi, dai quali egli non poté rilevarsi. Il Carducci poi si ricredette dopo la morte dello Z. (Opere, III, p. 280). Bisogna, del resto, riconoscere che il Carducci, se riportò facile vittoria sulla critica e sulla poesia originale del suo avversario, non riuscì a distruggerne il merito di traduttore fedele e vivace delle liriche del Heine, la cui diffusione in Italia è soprattutto dovuta a lui.
Bibl.: Oltre ai biografi del Carducci, v.: T. Massarani, B. Z. nella vita e nelle lettere, in Saggi critici per cura di G. Natali, Firenze 1909; D'Ancona e Bacci, Manuale della letter. ital., V, p. 801 segg.; B. Croce, La letteratura della nuova Italia, 3ª ed., I, Bari 1929.